Il giovane Maestro Natalino Tacchetti a Vicenza (1951): la Banda del Patronato Leone XIII (M° Alessandro Padoan)

Il 30 gennaio 2012, presso l’Aula Francescana del chiostro del Convento di San Lorenzo a Vicenza, per il ciclo “Imparare Vicenza” si tiene presso l’Associazione SPERI – per iniziativa della Prof.ssa Chiara Faresin – una serata dedicata al ricordo del M° Natalino Tacchetti, mancato pochi mesi prima, il 29 settembre 2011. Il titolo dell’incontro è “Il Maestro Tacchetti e la musica a Vicenza“, e vi partecipano alcuni importanti nomi della musica vicentina tra i quali il M°Alessandro Padoan, il M° Giuliano Fracasso, il M° Gastone Zotto, il M° Mario Lanaro,  il M° Carmine Carrisi, la Prof.ssa Linda Magaraggia, nonché l’ex sindaco di Vicenza Giorgio Sala e molti ex allievi che hanno fatto della musica la loro professione.

Tra questi, l’intervento del M° Alessandro Padoan, oggi docente di Clavicembalo e Direttore del Dipartimento di Musica Antica al Conservatorio C. Monteverdi di Bolzano, traccia la storia di un giovane Natalino Tacchetti che nel 1951, non ancora trentenne, riceve l’incarico per dirigere la storica Banda del Patronato Leone XIII, allora anche banda cittadina. Di seguito l’intervento integrale del M° Padoan.

“Il giovane Maestro Natalino Tacchetti a Vicenza (1951): la Banda del Patronato Leone XIII”

Appunti nati a margine della ricerca sulla storia del Teatro dell’Istituto dei Padri Giuseppini del Murialdo (1891-1953).

Mi è giunto assai gradito l’invito dell’Associazione “Speri”, per il tramite di Carlo Bezzon, a prendere parte a questa serata dedicata al Maestro Tacchetti. Sentivo, da ex allievo del Maestro, che si trattava di un atto doveroso di testimonianza, anche se non avevo assolutamente chiaro quale sarebbe stato l’oggetto del mio breve intervento. Che fare? Ricordarlo come il mio Maestro nel lungo percorso di studi con lui, iniziato nel 1974 (io avevo allora 8 anni) in Contrà Riale, proseguito fino al mio diploma di pianoforte e fino all’esame di 4° anno di composizione, oppure ricordare i lunghi anni di continue collaborazioni con lui nell’ambito dell’A.Gi.Mus., quando mi invitava per realizzare ogni anno conferenze e concerti dedicati alla causa della diffusione in città della musica antica, con il clavicembalo, almeno a partire dal 1988, o alla diffusione della storia e della semiologia del canto gregoriano, che erano diventati i miei ambiti di studio e di lavoro? Alla fine, invece, ho preferito utilizzare il tempo che mi è qui concesso per abbozzare un intervento di tipo storico, sfruttando alcuni documenti da me raccolti anni fa, che ci permettono di fotografare il Maestro in una delle numerosissime attività musicali alle quali si è dedicato nella sua lunga vita. Ho scelto per voi alcuni episodi che hanno coinvolto il giovane Natalino Tacchetti nel lontano 1951. È una piccola vicenda, poco conosciuta nei suoi particolari, che ha a che fare con il Patronato Leone XIII dei Padri Giuseppini del Murialdo, che fu fin dalla sua fondazione uno dei principali centri cattolici di educazione dei giovani e un istituto di primissimo ordine anche per il suo ruolo in ambito culturale e musicale a Vicenza.

L’idea mi è venuta ripensando alla lunga ricerca che ebbi l’onore di condurre per tre anni, a partire dal 1990, quando l’allora direttore del Patronato Leone XIII don Guido Bassanello mi affidò, per l’interessamento proprio del Maestro Natalino Tacchetti, l’incarico di scrivere un approfondimento storico musicologico intorno all’Istituto e al suo Teatro, nel 100° anniversario della sua fondazione. Ne nacque un libro – questo – dal titolo “Il Teatro della Pusterla. Pagine di vita musicale vicentina negli spettacoli dati nel teatro del Patronato Leone XIII dei Giuseppini (1891-1953)”, che fu pubblicato dalle Edizioni Nuovo Progetto nel 1993. Questo libro, distribuito in tutte le biblioteche della provincia di Vicenza e nei vari istituti dei Giuseppini del Murialdo in giro per l’Italia, fu da me dedicato proprio a Natalino Tacchetti, come si può leggere nella pagina che precede il primo capitolo. Nel corso della presentazione pubblica del libro, nel 1993, ricordo che invitai il Maestro sul palco, e sottolineai l’affetto che mi legava a lui e la riconoscenza che avevo nei suoi confronti perché mi aveva insegnato ad amare la musica, a divertirmi con la musica, ad esprimermi con la musica, e lo aveva sempre fatto con modestia e con grandissima generosità. E questo era il motivo che mi aveva spinto a dedicargli quella mia “opera prima”.

Dunque, negli ultimi anni dei quali si occupa il mio libro, che arriva fino al 1953, quando si decise di abbattere il pericolante ma bellissimo teatrino per costruire un nuovo cinema-teatro, trovai una testimonianza che mi permise di aprire una finestra nuova, anche se secondaria rispetto al tema principale del libro: Natalino Tacchetti come direttore della gloriosa Banda del Patronato Leone XIII. Siamo nell’Aprile 1951. Natalino Tacchetti aveva allora ventinove anni.

La Banda del Patronato, fondata nel lontano 1898, era una delle Bande storiche di Vicenza. Le sue esecuzioni erano richieste per: – feste e celebrazioni interne all’Istituto; – cerimonie e concerti pubblici in città e provincia (ad es° in Piazza dei Signori), anche perché per lunghi anni dovette svolgere le funzioni della disciolta Banda Cittadina. Anzi, addirittura, specie nel periodo antecedente la seconda guerra, con il M° Michele Baudino come direttore, il Patronato richiese ed ottenne per parecchi anni il prestito delle parti di tantissima musica del repertorio della Banda Cittadina (per la maggior parte repertorio operistico trascritto) che si trovava conservato all’Istituto Musicale “Canneti” di Vicenza.

Ricordo inoltre che la Banda del Patronato aveva una sua scuola di musica nella quale si formavano giovani allievi aspiranti bandisti.

In quel secondo dopoguerra la situazione economica si fece difficile per il Patronato, e fu impossibile continuare a pagare il compenso richiesto dal M° Ferruccio Marotto di Padova, allora direttore della banda. Nel diario del direttore del Patronato P. Luciano Trevisan in data 1° aprile 1951 leggiamo: “Riunione di Biffi, Cangini, Pasqualotto, Nogara [si trattava di Alessandro Biffi, Ugo Cangini, Guido Pasqualotto e Guglielmo Nogara, tutti e quattro ex bandisti] e il Direttore per trattare l’argomento spinoso della Banda musicale. Il Direttore avverte che più di 50.000 lire annuali non può cavar fuori dal misero bilancio; Biffi mette uguale somma; Cangini altrettanto e Nogara… tace. Il Maestro però, venendo da Padova non è soddisfatto certamente e allora si pensa ad un Maestro del luogo. Ci sarà da cozzare con la cocciutaggine dei bandisti che insistono per Marotto da Padova.” Dunque a disposizione c’erano, pare, solo 150.000 lire annuali.

E il Maestro Marotto effettivamente si dimise dall’incarico proprio per disaccordi con la direzione del Patronato in merito al trattamento economico, come apprendiamo da una nota manoscritta del 26 aprile 1951.

Il “Maestro del luogo” alla fine fu scelto e fu proprio Natalino Tacchetti, che nel secondo dopoguerra era conosciuto come direttore anche di molte altre bande locali: la Banda dell’Orfanotrofio “A. Rossi” dei Padri del Don Orione, la Banda di Quinto Vicentino, la Banda dell’Istituto “Buoni fanciulli” di Costozza, la Banda dei Salesiani di Schio, la Banda di Vò di Brendola, la Banda di Arzignano. Di queste ultime due sappiamo che le diresse proprio negli anni in cui assunse l’incarico al Patronato, in particolare 1950 e 1951.

Banda di Vò di Brendola il 13 maggio 1951. Il M° Tacchetti è sul centro-destra della foto, in piedi con le braccia conserte.

L’annuncio della nomina del nuovo direttore fu data ai bandisti il 28 aprile 1951 con una circolare dello stesso direttore del Patronato P. Luciano Trevisan: “Carissimi Bandisti, dopo il forzato riposo invernale, ecco ripresentarsi l’occasione per dimostrare coi fatti l’attaccamento al glorioso CORPO BANDISTICO del Patronato che si ricompone. Per dovere di deferenza fu interpellato il benemerito M° Marotto, ma non avendo egli creduto opportuno accettare le proposte fattegli, ci siamo fermati sulla persona del M° Tacchetti, Vicentino diplomato a Milano in alta composizione e strumentazione. Di Lui hanno dato ottime informazioni i migliori intenditori cittadini [nella copia manoscritta veniamo a sapere che si trattava del “M° Pedrollo e Mons. Dalla Libera”]. Spero che il cambio del Maestro non porti difficoltà nella ripresa della scuola.”

Nell’Archivio del Patronato sono riuscito a rintracciare proprio la lettera manoscritta di referenza che Arrigo Pedrollo indirizzò al direttore del Patronato lo stesso 28 aprile 1951: “Il Maestro Tacchetti possiede i diplomi di Composizione (Conservatorio di Milano) e di Trombone. Dovrebbe quindi essere in grado di assumere l’insegnamento e la direzione di una banda, conoscendo il meccanismo degli strumenti di ottone ed avendo pratica sufficiente di direzione. Con distinti ossequi: Arrigo Pedrollo”.

Lettera di referenza manoscritta del M° Arrigo Pedrollo

Non ho trovato, invece, se mai è esistita una sua redazione scritta, la referenza di Mons. Dalla Libera di cui parla il direttore del Patronato in quella circolare.

La prima testimonianza di un concerto con Tacchetti alla direzione della banda del Patronato Leone XIII risale alla Festa della premiazione del 1° luglio 1951, svoltasi come tradizione nel cortile dell’Istituto. La Festa della Premiazione si svolgeva alla fine di ogni anno scolastico, con un programma vario nel quale la Banda del Patronato introduceva, eseguiva un intermezzo e concludeva. In quel 1° luglio 1951, dopo la marcia introduttiva e un “discorso”, seguirono delle “evoluzioni figurate per lupetti” (la ginnastica fu sempre, insieme con il nuoto, un fiore all’occhiello del Patronato) ed infine la “distribuzione dei premi di religione e di condotta”. Dopo l’intermezzo suonato dalla banda, registrato nel programma d’epoca con l’espressione generica “Musica per banda” (non sappiamo quali e quanti brani furono suonati) il programma prevedeva invece una “scena muta” dal titolo “Psilli incantatore di serpenti” (le scene mimate ebbero seguito e successo nei vari spettacoli dell’epoca), di nuovo una distribuzione di premi, questa volta “premi di studio”, a seguire un altro “discorso” e infine “Musica d’addio per banda”.

Il nome di Natalino Tacchetti come direttore della Banda compare anche il 28 giugno 1952, di nuovo per una Festa della Premiazione (questa volta segnalata come distribuzione “serale” dei premi, svoltasi nel cortile dell’Istituto, “illuminato e addobbato”). Certamente sotto la sua guida si svolsero tante altre esecuzioni, anche se i documenti non riportano il suo nome. Fra queste sicuramente le due per il Comune di Vicenza di cui ho trovato testimonianza scritta nell’Archivio Municipale: quella del 4 Novembre 1951, quando la Banda del Patronato suonò durante le cerimonie commemorative in ricordo della fine della prima guerra mondiale e dei soldati caduti (e della quale si riporta una richiesta di contributo al Comune da parte del Patronato, e una relativa deliberazione della Giunta Municipale), e quella dell’11 Agosto 1951 in Piazza dei Signori (di cui si riporta una domanda di concessione per il “palco in ferro”).

Richiesta di contributo al Comune per il concerto del 4 Novembre

 

Deliberazione della Giunta Municipale del contributo di 30.000 lire per quel concerto, nella quale si legge: “Si deve ora corrispondere alla benemerita Istituzione un compenso per il servizio prestato con capacità e solerzia”

 

Richiesta al Comune di concessione del palco in ferro per il concerto dell’11 agosto in Piazza dei Signori

Del concerto dell’11 agosto 1951 lo stesso Tacchetti ha tenuto un trafiletto comparso nel Giornale di Vicenza:

Musica in Piazza

La riorganizzata Banda del Patronato Leone XIII ha fatto adunare ieri sera in Piazza dei Signori un considerevole numero di appassionati che hanno vivamente applaudito un programma di musiche di carattere popolaresco eseguite con brio e buona fusione, che il concittadino maestro Tacchetti seppe dirigere con profitto.

Del 1951 rimane inoltre testimonianza di altri due concerti attraverso altrettanti articoli, tenuti da Tacchetti e consegnatimi dal nipote Carlo, comparsi nel Giornale di Vicenza: il primo per i festeggiamenti legati all’8 settembre, con il relativo programma, il secondo con data 11 ottobre.

Il programma del concerto questa sera in Piazza

Ecco il programma della manifestazione indetta ed organizzata dalla Pro Vicenza col concerto che sarà svolto in Piazza dei Signori questa sera alle 20.45 dalla Banda del Patronato Leone XIII diretta dal maestro Natalino Tacchetti. Parte prima: Sabatini – Lux (Marcia Sinfonica); Rossini – Barbiere di Siviglia – Cavatina (solista Nosiglia Orlando); Mascagni – Guglielmo Ratcliff – Sogno, Cavalleria Rusticana – Fantasia. Parte seconda: Verdi – Trovatore – Fantasia; Pedrotti – Tutti in maschera – Sinfonia; Sabatini – Eroica – Marcia Sinfonica.” Sabato 8 settembre 1951

 

La banda del Patronato

Chi parla della trapassata Banda Cittadina, rivede subito con la memoria svolazzanti candide piume su imponenti feluche, abiti a coda di rondine bleu marine, incedere marziale.

La chiamavano scherzosamente «La Banda degli Ammiragli d’acqua dolce». Il «dopo l’altra guerra» con la sua turbolenta economia l’ha inghiottita. E’ rimasta l’altra, la cenerentola di quei tempi, quella del «Patronato» come dicono ancora le donnette del popolo che inceppano la lingua su quel «ti erre». E’ rimasta passando anch’essa le sue crisi. Più agile dei maggiori complessi civici ha superate tutte le «marette» che travagliano i sodalizi musicali.

E avanza, s’ingrandisce la umile ancella di un tempo a pari passo dei suoi ragazzi che, oggi, sono uomini.

Li abbiamo rivisti in Piazza: sempre quelli, i più bravi i più fedeli e assieme «ai fioi». Sono in 45 ma suonano con la bravura di un grande complesso. Gonfiano le gote e gli occhi divenuti più piccoli dallo sforzo del fiato sembrano strizzare e dire «pazientate ancora qualche mese, poi tireremo fuori i nostri allievi che stanno facendo le ossa nella nostra scuola interna. Allora vedrete che ci mancheranno solo le feluca e la ‘prefittizia’».

Ora hanno anche un nuovo maestro: giovane ma.. con i fiocchi, perché Natalino Tacchetti, due volte diplomato all’Accademia di Stato, a soli 26 anni ha ottenuto il titolo di maestro d’alta composizione con il massimo dei voti al Conservatorio G. Verdi di Milano. I dirigenti hanno avuto buon fiuto nella scelta del maestro Tacchetti, il cui non comune senso musicale gli consente di dirigere brillantemente a memoria.

Dobbiamo proprio parlare con simpatia e con stima della nostra Banda del Patronato perché ci ha offerto esecuzione veramente egregie.

La banda del Patronato che per virtù dei dirigenti, del valoroso Maestro e di tutti i suoi fedeli componenti oggi rappresenta degnamente Vicenza, con l’affluire continuo dei suoi allievi della Scuola interna sta avviandosi sul piano del grande complesso che fu la famosa nostra Banda Cittadina. Senza disturbare nessuno, in silenzio, con il lavoro, con il sacrificio. Bravi!” Zeta, giovedì 11 ottobre 1951

Nel dicembre 1952 già non figura più il M° Natalino Tacchetti quale direttore della Banda, perché iniziò a dirigerla il padre giuseppino Assirio Cappellari. Tra le carte del suo archivio, Tacchetti stesso mi tirò fuori un attestato, datato 24 novembre 1952, rilasciato dal nuovo direttore del Patronato, Giovanni De Angeli, che ci conferma con precisione quanto durò il suo incarico di direzione della banda: “Il sottoscritto P. Giovanni de Angeli Direttore del Patronato Leone XIII di Vicenza attesta che il M.stro Tacchetti Natalino di Giacomo ha prestato la sua opera quale M.stro nella Banda di questo Istituto dal maggio del 1951 al 31 ottobre del 1952. Valida e preziosa è stata la sua opera. Se al presente lascia l’insegnamento nel Corpo bandistico è perché il Patronato può contare tra il suo personale di insegnamento un sacerdote maestro di Banda, il quale essendo della stessa famiglia religiosa è anche più a disposizione. Il Patronato è in dovere di dare al Sig. M. Tacchetti tutto il suo ringraziamento per la sua opera attiva specie nella formazione degli Allievi.” È uno scritto di non secondaria importanza, perché non solo attesta il periodo esatto dell’incarico svolto ma anche l’impegno di Tacchetti come insegnante. Sappiamo infatti che il direttore della Banda si assumeva anche il compito di impartire lezioni settimanali ai giovani aspiranti bandisti. Questa scuola di musica del Patronato era rinomata e vantava una lunga tradizione.

Attestato che riporta il periodo di incarico di direzione della Banda da parte del M° Tacchetti

 

Aggiungo che proprio in quei giorni, nell’autunno 1952, Natalino Tacchetti si diplomò in Pianoforte al Conservatorio “Pollini” di Padova, sempre con il Maestro Pedrollo, che di quel conservatorio era anche il Direttore. Perciò fu un anno d’impegno intenso per il giovane Tacchetti.

Ricordo inoltre che nello stesso periodo, tra il 1950 e il 1952, Tacchetti era impegnato anche nell’attività di insegnante di canto individuale e corale negli istituti dell’Ente Comunale di Assistenza di Vicenza. A riprova di ciò il nipote Carlo Bezzon, che ringrazio molto, mi ha trasmesso un documento tratto dall’Archivio del nonno che qui vedete in foto:

 

Vi si dichiara che da oltre due anni Tacchetti insegnava canto facendo conseguire agli allievi esiti brillanti in vari saggi ed aveva inoltre diretto, “con eccellente risultato”, concerti sinfonici e bandistici per conto dello stesso Ente (pensiamo perciò che sia stata chiamata in varie occasioni la Banda del Patronato da lui diretta).

Credo, e qui concludo, che questi piccoli e necessariamente veloci appunti o squarci su un pezzetto di storia musicale vicentina e sul giovane Natalino Tacchetti, ci confermino soprattutto il suo amore disinteressato per l’insegnamento nei confronti dei giovani, per la loro formazione, anche per i giovani più sfortunati che, soprattutto nel dopoguerra, erano molti (vedi orfanotrofi, enti di assistenza). E ci confermano anche i suoi poliedrici interessi e la febbrile attività soprattutto indirizzata alla diffusione, in città e in provincia, del fare musica, cantando o suonando uno strumento.

Alessandro Padoan”