Composizioni – 6. Concerto al Patronato Leone XIII

Nel maggio del 1986 Tacchetti presenta un nuovo concerto di sue composizioni a Vicenza presso la sala del Patronato Leone XIII.

Cesare Galla è un rinomato giornalista e critico musicale vicentino che ancora oggi presenta  i più importanti concerti che si tengono presso il Teatro Comunale cittadino. Già redattore e caposervizio presso Il Giornale di Vicenza, sulle pagine della medesima testata così recensisce e racconta lo svolgersi della serata:

Al Patronato un concerto tutto con sue composizioni

Una serata dedicata a Tacchetti, il grande ottimista della musica

La serata-Tacchetti che si è svolta al Patronato nell’ambito dei saggi finali della scuola di musica è stata prima di tutto un’occasione di festa. Non poteva essere altrimenti, visto che il protagonista era lui, Natalino Tacchetti, un uomo che vive nella musica da sempre (e purtroppo gli anni passano, e fra non molto ci saranno da festeggiare le sue nozze d’oro col mondo dei suoni..), e da sempre con lo stesso atteggiamento di limpido ottimismo, di interesse divorante per ogni aspetto della materia prediletta.

Senza dubbio è un personaggio della musica a Vicenza, Tacchetti. Un personaggio particolare, forse anomalo adesso che le nuove leve stanno crescendo e cercano di bruciare le tappe. Lui non ha mai avuto ambizioni brucianti, ma non ha nemmeno mai rinunciato ad occuparsi di tutto quello che nell’ambito della musica attirava il suo interesse, anche se con questo suscitava la diffidenza di qualche addetto ai lavori (magari sospettoso che potesse togliergli il lavoro…).

Natalino Tacchetti è nato alla musica come suonatore di trombone, e non nasconde queste su “umili”origini (ma perché il trombone dovrebbe avere meno dignità del pianoforte o del violino?). Anzi, l’interesse per le formazioni bandistiche l’ha coltivato sempre, dopo, e non mancano complessi, nella provincia di Vicenza, che devono le loro origini proprio al suo lavoro.

Subito dopo la guerra, contemporaneamente agli studi di composizione e pianoforte, girava per la provincia, faceva il “maestro itinerante” formando complessi di vario tipo. Molti ricordano ancora la sua figura asciutta e il gesto impetuoso nel dirigere [..].

Dopo quell’esperienza è arrivato l’insegnamento, in cui Tacchetti si è buttato a capofitto, iniziando contemporaneamente a studiare altre materie, come il latino e la filosofia, per accrescere la sua cultura personale. Ha insegnato alle medie, ha insegnato ai corsi di formazione per i professori delle medie, ha fondato a Vicenza l’Agimus, un’istituzione il cui valore formativo non sarà mai apprezzato abbastanza, ha insegnato canto, ha dato lezioni di composizione e di pianoforte, magari agli allievi del Canneti che solo con gli insegnanti “ufficiali” non ce la facevano ad andarne fuori.

Tutto questo , sempre con il suo incrollabile ottimismo, con la capacità di non aspirare a mete impossibili ma senza mai rinunciare a tuffarsi felice in qualsiasi branca della musica ne risvegliasse l’interesse. E anche la composizione, dunque. Coltivata a scopo didattico in qualche caso, altre volte semplicemente per il piacere di far musica con il saldo artigianato che gli deriva dalla guida di Arrigo Pedrollo , suo maestro a Milano.

Il concerto del Patronato ha proposto qualche scampolo dei suoi lavori, in un arco che va dal 1950 al 1985; c’era stata un’iniziativa analoga, in anni ormai lontani, al Canneti, ma non si era più ripetuta. E così quasi tutti i brani ascoltati l’altra sera (tranne un piccolo pezzo per flauto solo tratto dal balletto “Suite Fantastica”, andato in scena all’Olimpico nel 1967) avevano il sapore della novità. C’erano due Sonate per tromba e pianoforte (la seconda, del 1973, prevede anzi l’impiego di un trombino barocco) dalla semplice struttura bipartita e dal sapore vagamente arcaico; c’era una melodia per corno e pianoforte dalle frasi ampie e cantabili. C’erano una “Berceuse” per flauto e pianoforte, con lo strumento a fiato in tessitura acuta (ma senza durezze), e un Capriccio per flauto solo di impronta virtuosistica.

E poi i “Ritagli di tempo”, venti invenzioni a due voci per pianoforte trascritte per flauto, clarinetto e fagotto, altrettanti esempi (a scopo didattico, appunto) di forme e linguaggi, dodecafonia compresa. E ancora il Corale, Preludio e Fuga per quattro strumenti a fiato (dove il tema della fuga è insolitamente marcato ritmicamente), e soprattutto “La vita”, una lirica per soprano e pianoforte su testo di Annalisa Conte, una giovane uccisa dal male del secolo a 34 anni.

“Il testo deve avermi ispirato, perché contrariamente al solito ho buttato giù la musica di getto”, ha spiegato candidamente Tacchetti, confessando implicitamente il travaglio che deve essergli abituale nello scrivere. E’ una lirica in cui la linea vocale è sinuosa e qua e là spezzata, intensa, a volte capace di accensioni espressive subitanee e forti. L’ha ben interpretata Manuela Matteazzi, giovane soprano dal timbro sapidamente chiaroscurale. Con lei, impeccabili protagonisti della serata sono stati il flautista Giuseppe Dal Bianco, il trombettista Alessandro Pretto e l’ensamble di Vicenza, formato da Antonio Vivian flauto, Paolo Fontolan oboe, Francesco Guiotto clarinetto, Domenico Faccin fagotto e Andrea Piccolo corno.

Alla fine, applausi convinti per tutti, ma soprattutto, caldissimi, per Natalino Tacchetti, che ha fornito l’accompagnamento pianistico quando necessario. Un applauso che suonava con un abbraccio, tanto che Natalino Tacchetti si è commosso. Non poteva essere altrimenti.

Cesare Galla”

Il 30 maggio 1986 il maestro Giuliano Fracasso, noto musicista vicentino ex allievo di Tacchetti, spedisce una lettera al suo ex insegnante, prendendo come spunto proprio l’ultimo concerto di sue composizioni:

“Gent.mo Maestro Natalino Tacchetti,

voglio congratularmi con lei per la presentazione in concerto delle Sue composizioni e per il giusto risalto nell’articolo del Giornale di Vicenza, dato da Cesare Galla.

Lei è stato ed è tuttora un pilastro nella cultura musicale non solo vicentina, e sono orgoglioso di essere stato Suo allievo. Continui, e lei sarà sempre un faro luminoso per le nuove generazioni.

Un abbraccio,

Giuliano Fracasso”

 

Composizioni – 1. Presentazione

In un’intervista rilasciata nel 1986, alla richiesta della giornalista se si identificasse di più con l’insegnante o con il compositore, Tacchetti risponde:”L’insegnamento della musica comprende vari rami: principalmente insegno composizione e pianoforte. Tutti possiamo imparare a comporre non tanto per fare musica quanto per capire come è fatta la musica.” E alla successiva domanda su quali siano le caratteristiche della sua musica, afferma:”E’ il mio linguaggio musicale che si colloca nel XX secolo, con particolare inclinazione per la melodia.”

Tacchetti ha completato gli studi della composizione con Arrigo Pedrollo, che di lui diceva:”E’ un uomo libero e inquieto, simpatico, formidabile anche per il suo contagioso ottimismo”. E’ stato amico del maestro Girotto, il sapiente dodecafonista vicentino, e con lui ha vissuto le difficoltà della musica contemporanea. Bepi De Marzi, suo allievo, scrive:”Ha sempre creduto e crede nell’armonia, nella buona melodia, nella cantabilità senza fingimenti”.

A Roma, durante la guerra, studia con il maestro Vincenzo Di Donato, assimilando i dettami compositivi propri del XX secolo. Influenzato anche dallo stile di grandi musicisti di allora come Goffredo Petrassi (di Zagarolo, vicino a Roma, dove Tacchetti stanzierà per un breve periodo durante la guerra) e Gian Francesco Malipiero (ai quali dedicherà alcune delle sue conferenze per ribadirne l’importanza nell’ambito della musica del secolo scorso), la musica di Tacchetti è prevalentemente orientata alla dodecafonia e all’atonalità, mantenendo tuttavia sempre un occhio di riguardo alla melodia. Si può dire che è musica a tratti “onirica”, evocativa, talora anche dura e difficile all’ascolto per un orecchio non preparato.

Le composizioni di Tacchetti (se ne contano circa duecento di diversi generi e durata, dal piano solo all’organo, ai pezzi per i più svariati organici) risalgono ad un arco di tempo che va dagli anni ’40 alle soglie del nuovo millennio. Oltre alle composizioni, si contano decine di trascrizioni per banda e orchestra destinate all’esecuzione in concerto.

Durante l’intervento di commemorazione tenuto presso il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza il 23 novembre 2019, in occasione dell’intitolazione di un’aula studio a Tacchetti, il maestro Alessandro Padoan così ne ha riassunto l’attività di compositore:

“Si può dire che le lezioni di Vincenzo di Donato prima e di Arrigo Pedrollo poi abbiano lasciato in lui una profondissima passione nei confronti della scrittura musicale, sia sotto forma di trascrizioni di opere altrui, sia sotto forma di composizioni originali per vari organici. Grazie alla meritoria opera di riordino e inventariazione compiuta in questi anni dal nipote Carlo, siamo in grado di contare oggi più di duecento opere, fra originali e trascrizioni, del maestro Tacchetti: due Balletti, rappresentati all’Olimpico e al Teatro Astra di Bassano, pezzi per pianoforte, per voce e organo, per trio di trombe, per quartetto di ottoni, per tromba e pianoforte, per violino e pianoforte, per orchestra, oltre a brani vocali. Tacchetti amava divertirsi con l’armonia, di cui era profondo conoscitore, con il contrappunto, con la dodecafonia, con la politonalità: era estremamente curioso di tutto ciò che poteva sperimentare e conoscere nei più diversi stili. Poiché manca ad oggi uno studio della sua opera, auspico che in questo Conservatorio «Pedrollo» di Vicenza, studenti di Triennio o Biennio scelgano di elaborare tesi di laurea dedicate alle sue composizioni, e che insegnanti e studenti si possano dedicare allo studio e all’esecuzione in concerto di sue composizioni, che meriterebbero di essere più conosciute.”

Per concludere questa introduzione, riportiamo il pensiero della prof.ssa Linda Magaraggia su cosa la Composizione rappresentasse per il maestro Tacchetti:

“[..] Giusto oggi parlavo con il papà di un allievo ora mio, una volta del maestro, e dicevo che secondo me per lui la composizione era la ‘porticina’ della sua anima. Io per molto tempo non sono riuscita a capire perché mai il maestro non pubblicasse le sue musiche, non le facesse conoscere di più e non le divulgasse maggiormente e gli dicevo:”Ma scusi, possibile che di questi pacchi di musica a lei non salti in mente di farne qualcosa?” E lui mi rispondeva:”Veramente no. Io scrivo, partecipo ai concorsi, mi diverto. A proposito: vuoi sentire qualcosa?” E allora si sedeva, e suonava. E io vedevo in quel preciso momento – pur dispiacendomi che non aprisse di più agli altri questa sua capacità compositiva che era eccellente – che quella era proprio la sua parte personalissima, uno spazio di privata introspezione, e allora non ho più insistito.

Sempre a proposito della composizione, un giorno gli chiesi:”Scusi maestro, ma lei con tutte quelle attività che svolgeva da giovane, e successivamente quando ha avuto le sue tre figlie molto presto, dovendo oltretutto scorrazzare di qua e di là per fare di tutto, per vivere – se è difficile oggi fare i musicisti, possiamo immaginare la difficoltà di anni fa -, quand’è che trovava il tempo di scrivere?”. E mi rispose:”E’ molto semplice: la Gianna – la figlia maggiore, o la ‘primogenita’ come la chiamava lui – piangeva spesso. Allora io me la sedevo sulle ginocchia, facevo un cavalluccio, e intanto scrivevo musica.” E a me è piaciuta tanto questa immagine: ho chiesto conferma alla moglie Gina che mi ha detto di sì, che è vero!”

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Composizioni – 2. Gli inizi

Innanzitutto una curiosità: l’attività di compositore di Tacchetti inizia presto, durante gli studi a Roma, quando scrive una canzone (un tango dal titolo “Attendimi”) dedicata alla futura moglie Gina! Di questa abbiamo testimonianza in una lettera di Gina a Natalino, nella quale si fa riferimento anche ad una seconda canzone scritta in questo caso per il Capitano della Compagnia (mortai da 81, 58° Reggimento Fanteria) “che ne è rimasto soddisfatissimo”. Purtroppo di questi brani non è rimasta traccia.

Le vere composizioni iniziano tuttavia un po’ dopo, negli anni ’40. Nel 1944 Tacchetti scrive una “Messa in Festivitate Corporis Domini (a due voci pari con accompagnamento d’organo)”, nella cui ultima pagina di partitura è riportato il “placet” all’esecuzione del Mons. Ernesto Dalla Libera. Si legge infatti testualmente:”Approvato per l’esecuzione, Ernesto Dalla Libera, Vicenza 6 VII ’44“. Bisogna ricordare che in quel periodo Mons. Dalla Libera (già allievo di Gianfrancesco Malipiero), sacerdote organista e compositore, era considerato un’istituzione nel campo della musica sacra e del Gregoriano, e Tacchetti lo frequentava per migliorare e affinare la propria tecnica compositiva.

Copertina della Messa in Festivitate Corporis Domini, 6 luglio 1944
Dettaglio dell’ultima pagina della partitura, con l’approvazione all’esecuzione autografata da Mons. Ernesto Dalla Libera

 

In due articoli tratti rispettivamente dal Giornale di Vicenza del 1 giugno 1952 a firma di Effetì, e dal Gazzettino del 2 giugno 1952 a firma di Guido Cogo, troviamo invece traccia di una trascrizione di Tacchetti preparata (ed eseguita al pianoforte) in occasione di uno spettacolo di danze classiche della scuola diretta da Vanna Busolini (prima ballerina al Teatro alla Scala di Milano, e maestra di danza a Vicenza), rappresentato al Teatro Olimpico. Nel Giornale di Vicenza si legge:

Fanciulle come sogni sulle sette vie di Tebe

Una voce di soprano, un organo, un pianoforte. Così la musica iersera ha tessuto un ricamo di sogni sulla scena dell’Olimpico ove, all’ondeggiare armonico dei suoni, creature danzanti scaturivano, quasi fantasmi di fantasia rapita o, meglio, di segreta fluttuante poesia. [..]

La “ben modulata” voce di soprano appartiene a Corinna Dal Maso, che “faceva espandere le ispirate melodicità di Bizet e Gounod“. Per un approfondimento delle parti di pianoforte e organo ci avvaliamo invece dell’articolo del Gazzettino:

Realizzate nel Teatro Olimpico – Le danze classiche di Vanna Busolini

“.. E affinché lo spettacolo finisse in letizia, ecco allora ‘”Eccoci qua”, danza grottesca tratta dalla melodia di un anonimo, in una bella trascrizione del maestro Natalino Tacchetti [..]. L’esecuzione musicale è stata affidata al rendimento di un pianoforte e di un organo americano Hammond, il primo validamente affidato al maestro Natalino Tacchetti, grazie alla precisione e all’efficacia del suo temperamento musicale; l’altro magistralmente impiegato dall’organista prof. Raffaello Mingardo, uno specialista del genere.”

Ed ecco la locandina della serata:

Brochure di presentazione della serata all’Olimpico con i nomi dei protagonisti  (con Natalino Tacchetti al pianoforte)
La trascrizione di Tacchetti riportata nella brochure

Per completezza, si riporta parte della brochure in cui si annuncia la presentazione del medesimo spettacolo ad un Festival di Danza che si sarebbe tenuto a Como nel mese di giugno dello stesso anno con tre brani musicali, tra i quali la trascrizione di Tacchetti:

Questa partecipazione si rivelerà particolarmente fortunata, come si evince da un terzo articolo pubblicato su un giornale di cui non è nota la testata. Si apprende infatti che “la Scuola di danza classica di Vanna Busolini, nello spettacolo al 1° Festival Delle Danze svolto a Como presso l’Arena del Teatro Sociale (Villa Olmo), su tredici scuole partecipanti d’Italia, viene insignita del primo premio, mentre nella graduatoria nazionale assoluta si aggiudica la seconda posizione.”

Nel sito dell’archivo Vajenti (utilizzando l’apposito campo di ricerca libera) è possibile trovare una selezione di fotografie di Vanna Busolini in veste di ballerina.

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Composizioni – 4. Premiazione al Concorso Vittorio Carrara

Il 10 settembre 1968, quando ancora abita in Corso Fogazzaro, di fronte alla chiesa dei Carmini a Vicenza, il maestro Tacchetti riceve il seguente comunicato dalla Casa Musicale Carrara:

“Egregio Maestro,

giovedì 5 c. m., presso la sede del Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra in Milano (viale Gorizia 5), si è riunita la Giuria del Primo Concorso “Vittorio Carrara” di musiche per organo ed armonio, composta dei Maestri Luigi Picchi, Sandro Dalla Libera e Ireneo Fuser.

Abbiamo il piacere di comunicarLe che detta Giuria ha accettato per la pubblicazione il Suo pezzo contrassegnato col motto:

Oremus et adoremus – 1 (Elegia)

Mentre ci congratuliamo per la meritata affermazione, distintamente La ossequiamo,

(seguono le firme dei dirigenti della Casa Musicale Carrara, ndr)”

Ed ecco la lettera originale:

Lettera della Casa Musicale Carrara attestante la premiazione dell'”Elegia” per organo composta dal maestro Tacchetti

La Casa Musicale Carrara è una casa editrice con sede a Bergamo e tuttora in attività, specializzata nella produzione di musica sacra e liturgica.

La premiazione è relativa al primo concorso in assoluto indetto dalla stessa casa editrice, e riguarda il primo dei tre pezzi per “organo o armonio” (come riportato sul manoscritto originale del maestro Tacchetti) composti con titolo “Oremus et adoremus”. I pezzi sono: 1) Elegia; 2) Offertorio; 3) Preludio.

Frontespizio originale dell’opera “Oremus te Adoremus”. E’ evidenziata l’Elegia, oggetto del premio.
Prime battute del manoscritto originale dell’Elegia

La composizione risale in realtà al 1961 (nel manoscritto originale è riportato “Vicenza 21 settembre 1961”, con la firma dell’autore), e dello stesso pezzo Tacchetti effettua una trascrizione per “voce e organo (o pianoforte)”, di cui si riportano di seguito le prime battute:

 

Presso il sito delle Edizioni Carrara, è tuttora disponibile una Antologia per organo di autori classici e contemporanei comprendente l’Elegia di Tacchetti premiata nel 1968.

 

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Composizioni – 5. Concerto al Canneti

Nel 1969 Natalino Tacchetti è uno fra i più conosciuti musicisti di Vicenza. E’ cercato per collaborazioni giornalistiche, per presentazioni di importanti concerti, per lezioni di composizione e pianoforte. E’ presidente dell’A.GI.MUS, di cui è anche fondatore, e organizza concerti cui partecipano musicisti di fama anche internazionale. A questo riguardo, risulta significativa la lettera che Neri Pozza, in qualità di Vicepresidente della Società del Quartetto, spedisce a Tacchetti quello stesso anno:

“Gentile Maestro,  a nome del Presidente dott. Antonio Facco mi pregio inviarLe la tessera della Società del Quartetto per la stagione 1969-70 con la speranza di averla presente alle nostre manifestazioni.

In particolare modo ci sarà grato il Suo intervento al concerto inaugurale che sarà tenuto giovedì 9 ottobre, alle h. 21.15, al Teatro Olimpico, dalla Orchestra da camera di Mosca diretta da Rudolf Barsciai.

Colgo l’occasione per esprimerLe la simpatia e l’apprezzamento della nostra Società per l’attività che l’AGIMUS svolge per una maggiore conoscenza della musica fra i giovani.

Con i migliori saluti, IL VICE PRESIDENTE (Neri Pozza)”

 

E’ in questo contesto musicale che il 9 giugno 1969, presso l’Istituto Musicale “F. Canneti” di Vicenza, Tacchetti organizza un concerto interamente incentrato su alcune delle sue composizioni inedite. Questo l’invito alla serata, nella brochure di presentazione:

“La S.V. è invitata al concerto di Musiche del M° Natalino Tacchetti, che saranno presentate in prima esecuzione assoluta nel salone ‘A. Pedrollo’ dell’Istituto musicale ‘F. Canneti’, lunedì 9 Giugno 1969, alle ore 21” – Il Presidente Prof. Domenico Stella

Il programma del concerto comprende i seguenti brani:

  • Suite per organo (Moderato – Adagio – Fantasia) (1965)
  • Fantasia e Capriccio (per solo flauto) (1967)
  • Elegia per violoncello e pianoforte (1947)
  • Sonatina per pianoforte (Allegro – Adagio – Rondò) (1954)
  • Preludio e Fuga a 2 voci (1968)
  • Due liriche per voce e pianoforte: A) L’orfano, di G. Pascoli (1947); B) Ballata, di G. Cavalcanti (1948) (Tacchetti al pianoforte)
  • Melodia per corno e pianoforte (1950) (Tacchetti al pianoforte)
  • Sonata per un trio di trombe (Allegro – Romanza – Rondò) (1963)

Ed ecco la locandina con il programma dettagliato, corredato dai nomi degli esecutori (tra i quali spicca la “The Boston Brass” orchestra per il Trio di trombe):

Chiaramente un tale concerto suscita interesse e curiosità fra gli addetti ai lavori, ma anche tra il pubblico semplicemente appassionato di musica, che gremisce la sala. A firma di Gaetano Poloni – compositore, critico musicale e già insegnante presso il medesimo Istituto musicale – il Giornale di Vicenza, in data 11 giugno 1969, recensisce il concerto del Canneti:

Calorosi consensi all’autore

Concerto di musiche del maestro Tacchetti

Nel Salone ‘Arrigo Pedrollo’ dell’Istituto musicale ‘F. Canneti’ sono state presentate, in prima esecuzione assoluta, otto composizioni di vario genere composte dal maestro concittadino Natalino Tacchetti, la caratteristica sostanziale delle quali risiede nel loro atteggiamento verso maniere in cui si dispiegano valori formali che si adeguano ai principi estetici di un linguaggio sempre proteso all’affannosa ricerca di nuove immagini sonore che giungono talora al limite estremo delle più appassionate esperienze. Dotato di una versatile musicalità, influenzata dal nuovo ideale sonoro, egli si è valso di tali sue virtù animando un programma formato, nella sua interezza, di opere dense di attualità tecniche distribuite con esperta mano.

Anzitutto la ‘Sonata per Organo’, lavoro che mostra nella sua struttura una elaborazione ritmica-polifonica fondata sull’amplificazione della tonalità, compiutamente resa da Vittorio Bolcato (scuola del M° Giuseppe De Marzi) che ha saputo innestarvi senso emotivo e coloristico attraverso un’aderente e varia registrazione.

E’ seguita poi la ‘Fantasia e Capriccio’ (per solo flauto), suggestiva pagina in cui si anima un dolce echeggiare di mutevoli suoni trasmessi con sentimento e simmetrica misura di ritmo e fiato da Adriano Marchetti(scuola del prof. Pilade Rigoni).

Indi una ‘Elegia’ che alla superficie del tessuto sonoro porta i segni di una vena lirica densa di patetici richiami riprodotti con nitida cavata dal violoncellista prof. Pierluigi Ellero e dal duttile tocco della sua preziosa collaboratrice al pianoforte prof. Wanda Lenzi Ellero.

Nel centro del programma una estrosa ‘Sonatina’ per pianoforte ed un ‘Preludio e fuga’ bitonale di ottima fattura contrappuntistica che Linda Magaraggia ha staccate superando le asperità di spazianti sviluppi intrecciati da vividi contorni.

Colorite e sensibilizzate sono apparse poi due liriche per voce e pianoforte: ‘L’orfano’ di G. Pascoli e la ‘Ballata’ di G. Cavalcanti  modulate con fervidi accenti ed elevata significazione poetica dal soprano Vera Traldi Giacomin. Ciascuna singola interpretazione è stata pianisticamente intessuta ed elaborata dall’autore con quella differenziata effusione richiesta da ognuno dei testi.

La seguente ‘Melodia’ (per corno e pianoforte), edificata su di un tema dai duri contorni, poggianti su di una frammentaria stesura pianistica, è stata resa in una alternativa di echi sonori e di ritmi ricavati puntualmente sia dal solista Peter J. Piorkowsi che dall’autore al pianoforte.

Il concerto si è concluso brillantemente con la ‘Sonata per un trio di trombe’ eseguita con bravura da Norman McNeill, Thomas Hornibrook e da Harry Abramowitz. Nell’Allegro ad un tema ritmicamente conciso ne segue un secondo di carattere cantabile in stile fugato; nella ‘Romanza’ vi aleggia un’espressiva linea melodica eseguita con sordine; la Sonata si conclude con un vistoso ‘Rondò’ che ha posto in viva luce le reali capacità degli esecutori nonché l’architettonica costruzione di tutti e tre i tempi della ricreata composizione.

Le predette opere, tenendo conto delle complesse esigenze dell’impervio stile, sono state eseguite con un riflessivo e sagace concetto realizzatore.

Le manifestazioni di plauso, dedicate dal numeroso pubblico al maestro Tacchetti e ai suoi eccellenti collaboratori, sono state vive e calorose.

Prima del concerto il maestro Giuseppe de Marzi ha precisato la figura del maestro contemporaneo separandolo polemicamente dall’immagine banale del musicante “dal mondo dei consumi”. Ha inoltre analizzato in termini estetici l’opera del maestro Tacchetti. [G. P.]”

Anche il Gazzettino, in data 17 giugno 1969, dedica un articolo (cui purtroppo manca la firma) al concerto del Canneti:

Vita Culturale

Musiche del vicentino Tacchetti eseguite all’Istituto Canneti

Natalino Tacchetti, vicentino, ha presentato parte della sua produzione musicale in un concerto tenuto nella sala ‘Pedrollo’ dell’Istituto musicale Canneti. Le musiche abbraccianti un arco di venti anni, hanno rivelato quanto questo valido musicista sia attento alle esperienze più attuali, sempre tenendosi però nell’ambito della sonorità strumentale, tralasciando perciò, e a ragione, certe trovate rumoristiche o elettroniche che i nuovi inventori di suoni tentano di inserire nel linguaggio moderno.

Tacchetti ha dimostrato di possedere solidissima base e armonica e contrappuntistica, servendosi di queste scienze per comunicare le sue ispirazioni a nuclei sonori, a strappi ritmici, a tratti elegiaci sostenuti sempre da poetica visione del linguaggio.

Dalla ‘Suite’ per organo, costruita secondo le esigenze dell’impiego liturgico e vincitrice anche di un concorso internazionale di musica sacra, al ‘Capriccio’ per solo flauto, sconcertante costruzione ricca di pregi sia stilistici che prettamente tecnico-musicali. Dalla ‘Elegia’ per violoncello e pianoforte, fortemente espressiva e melodicamente struggente, alla ‘Sonatina’ per pianoforte, costruita secondo la forma classica, ma ambientata nell’attuale mondo ritmico e armonico.

Il programma è proseguito con un ‘Preludio e Fuga’ per pianoforte, composizione solidissima e rivelatrice delle ultime positive esperienze del maestro. Hanno fatto seguito due ‘Liriche’ per voce di soprano e pianoforte, la prima ancora dentro le esperienze giovanili, la seconda già libera e capace di dimostrare la vera possibilità inventiva dell’autore. La ‘Melodia’ per corno e pianoforte, pur nella sua brevità, ha destato molto interesse per la ricerca sonora con suggestivi momenti d’eco.

Ha concluso la ‘Sonata’ per tre trombe, brillantissima e tematicamente molto congeniale agli strumenti usati, segno evidente della conoscenza tecnica che il maestro Tacchetti ha per gli strumenti che usa.

Il concerto, riuscitissimo per l’interesse destato, per il concorso di pubblico attento e plaudente, è stato realizzato grazie alla partecipazione di ottimi esecutori. […]”

Di seguito le foto di alcuni dei protagonisti del concerto, recuperate dall’archivio del maestro Tacchetti.

Vittorio Bolcato, organista e compositore, esegue la “Sonata per organo”
Il prof. Pierluigi Ellero al violoncello durante l’esecuzione dell'”Elegia”
Una giovanissima Linda Magaraggia al pianoforte durante l’esecuzione della “Sonatina”
Il maestro Tacchetti accompagna al pianoforte la soprano Vera Traldi Giacomin in una delle liriche per voce e pianoforte. Sullo sfondo, un tecnico del suono è impegnato nella registrazione del concerto, che purtroppo è andata perduta.

 

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Composizioni – 3. I balletti

Nel mese di aprile del 1965 Tacchetti termina la stesura delle musiche per un balletto, “La Boutique Magique”, che andrà in scena per la prima volta al Teatro Astra di Bassano con coreografia di Franca Della Libera, il 3 giugno 1965. Di questa prima “assoluta” abbiamo riscontro in una nota posta da Tacchetti sull’ultima pagina di partitura della suite il 31 maggio 1965, pochi giorni prima dell’esecuzione:

Ultima pagina della Boutique Magique, con annotazione di prima esecuzione al Teatro Astra di Bassano il 3 giugno 1965 (coreografa Franca Della Libera)

Il 12 giugno 1965, quindi poco più di una settimana più tardi, il neonato Soroptimist International Association club di Vicenza (tuttora in attività) porta il medesimo spettacolo al Teatro Olimpico. Questa la sintesi in un articolo (di un giornale di cui non è nota la testata) del giorno successivo all’evento:

Applausi all’Olimpico alla manifestazione del Soroptimist club

“Si è svolta ieri sera al Teatro Olimpico, alla presenza di un folto pubblico tra cui le socie del Soroptimist International Association, e numerosissimi padri, madri e familiari delle ballerine che si producevano sul palcoscenico, la esibizione di danze organizzata dal Soroptimist club di Vicenza. Lo spettacolo è stato preceduto da una breve introduzione della prof. Maria Teresa Fortuna, presidente del sodalizio femminile recentemente costituito anche nella nostra città, e quindi è seguito il programma di danze durante il quale, nel corso di due tempi, si sono esibite le giovani danzatrici preparate dalla signorina Franca Della Libera.

Con particolare attenzione è stata ascoltata dal pubblico la suite del balletto “La bottega magica”, in prima esecuzione a Vicenza, composta dal concittadino maestro Natalino Tacchetti e da lui eseguita al pianoforte. Il maestro Tacchetti al termine della sua fatica è stato salutato da un vivo e cordiale applauso del pubblico.

Di seguito il programma della serata, con la suite composta da Tacchetti e con associati a ciascun movimento i nomi delle ballerine:

Di seguito invece la prima pagina della bozza originale di partitura della Boutique Magique:

 

Due anni dopo, il 17 giugno 1967, il Gruppo Sperimentale di Franca Della Libera presenta un secondo balletto, ancora una volta al Teatro Olimpico di Vicenza. Anche in questo caso è una suite composta dal maestro Tacchetti, dal titolo “Suite Fantastica”, ad accompagnare l’esibizione.

Brochure di invito al Balletto del “Gruppo Sperimentale” di Franca Della Libera, presentato al Teatro Olimpico di Vicenza il 17 giugno 1967

La Suite Fantastica, scritta per pianoforte, fiati e percussione, è strutturata in: Preludio, Scherzo (“Ridda di folletti” nella partitura originale), Berceuse, Impromptu, Canzone, Valse, Tarantella.

Nello specifico della serata all’Olimpico, i musicisti sono:

l’autore Natalino Tacchetti al pianoforte;
Francesco Matera all’oboe;
Adriano Marchetti al flauto;
Giuseppe Rostagno al clarinetto;
Umberto Cazzola al fagotto;
Giuseppina Tacchetti (figlia di Natalino) alla percussione.

Di seguito la presentazione della Suite, tratta dalla seconda pagina (purtroppo un po’ rovinata) del programma della serata:

Seconda pagina del programma del Balletto, con la presentazione della Suite Fantastica composta dal maestro Tacchetti

 

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