Sabato 23 novembre 2019, in concomitanza con l’Inaugurazione dell’Anno Accademico, presso il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza vengono intitolate tre sale ad altrettanti musicisti illustri vicentini: il maestro Giovanni Guglielmo, la prof.ssa Maria Teresa Carloni, e il maestro Natalino Tacchetti. La cerimonia si è svolta presso la sala Marcella Pobbe dello stesso Conservatorio, alla presenza del Sindaco di Vicenza Francesco Rucco, dell’Assessore alla Cultura Simona Siotto, del Prefetto Pietro Signoriello e del delegato del Questore di Vicenza Gianpaolo Solinger.
Alla cerimonia erano presenti i parenti del maestro Tacchetti, ed in particolare la moglie Gina (Caterina) Palmato (autrice delle “lettere al fronte”, scritte durante la guerra), fresca del suo 95esimo compleanno festeggiato il 18 settembre 2019!
Dopo il saluto alle autorità, l’intervento del Direttore del Conservatorio M° Roberto Antonello, ed il Concerto in sol per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel eseguito dagli studenti del Conservatorio (con trascrizione per ensamble strumentale di Fiammetta Morisani e Alberto Piazza), per tracciare un tratto distintivo dei tre musicisti si sono alternati il maestro Alessandro Padoan per il ricordo di Tacchetti, il prof. Enrico Pisa per Maria Teresa Carloni, e infine il dott. Giacomo Rodighiero – presidente dello stesso Conservatorio A. Pedrollo – per Guglielmo.
Il maestro Alessandro Padoan così ha riassunto la figura di Tacchetti nel suo discorso commemorativo:
“Saluto tutti i presenti, il Direttore del Conservatorio Prof. Roberto Antonello e i familiari del M° Natalino Tacchetti, in particolare la moglie Gina (Caterina), le tre figlie e le loro famiglie, i nipoti e soprattutto il nipote Ing. Carlo Bezzon, che da otto anni sta curando con passione il riordino dell’archivio del nonno [..].
Ringrazio il Direttore per essere riuscito a realizzare questo evento, e per avermi invitato a tenere un breve discorso di commemorazione, oggi che il Maestro Natalino Tacchetti riceve questo importante riconoscimento dalla principale istituzione musicale cittadina.
Ho accettato l’invito non solo in quanto ex allievo del Maestro Tacchetti – fin dal lontano ottobre 1974 quando ad otto anni grazie a lui intrapresi lo studio della musica, e iniziai a frequentare le lezioni di pianoforte in Contrà Riale – ma anche per il profondo legame umano e professionale che è continuato fino agli ultimi giorni della sua vita (fino al 29 settembre 2011, quando il maestro ci ha lasciati).
Nei pochi minuti che mi sono concessi per questa commemorazione, vorrei focalizzare l’attenzione sulla sua figura, sull’attività artistica e di insegnante. E poiché ci troviamo qui, cercherò di sottolineare i suoi legami diretti e indiretti con questo Conservatorio.
Lo vorrei ricordare partendo brevemente dal suo curriculum di studio e formazione musicale, per passare ai momenti salienti della sua attività professionale che da quella formazione si è in seguito sviluppata. Tre i campi principali nei quali si può considerare un Vicentino illustre – avendo dato tanto alla propria città e a centinaia se non migliaia di giovani e adulti per circa settant’anni, con grande generosità, vitalità, competenza e ottimismo che erano sue caratteristiche indimenticabili -: la direzione di Bande musicali, l’insegnamento e la divulgazione della cultura musicale, e la composizione.
Nato a Vicenza la vigilia di Natale del 1921, inizia ad avvicinarsi alla musica a tredici anni, suonando il basso tuba nella Fanfara di San Biagio. A 16 anni, nel 1938, inizia a frequentare a Roma l’Accademia Musicale ‘La Farnesina’ dove si diploma in trombone nel 1941. Nel frattempo studia anche Armonia e Composizione in particolare con il Maestro Vincenzo Di Donato (che fu anche maestro di Petrassi), che possiamo definire il suo punto di riferimento, il suo confidente, colui il quale lo aiuta molto nei momenti di difficoltà durante gli anni difficili della guerra. Studia Composizione anche a Genova con Mario Barbieri e poi soprattutto, al suo rientro a Vicenza dopo la Liberazione, dal 1945 con Arrigo Pedrollo, che aveva conosciuto per la prima volta a Padova nel 1941. Ma è in particolare dal 1945 al 1948 che i suoi studi di Composizione con Pedrollo si fanno intensi, fino ad arrivare al Diploma di Alta Composizione conseguito al Conservatorio ‘G. Verdi’ di Milano, appunto nel 1948, unico musicista vicentino allievo di Pedrollo ad aver raggiunto tale traguardo. È bello pensare che ora un’aula del Conservatorio intitolato a Pedrollo sia dedicata proprio a Natalino Tacchetti.
Il suo curriculum studiorum termina con il Diploma di Pianoforte conseguito al ‘Pollini’ di Padova nel 1952, e con la frequenza del corso di Paleografia musicale all’Università di Parma.
DIREZIONE DI BANDE MUSICALI
Il suo nome è legato alla fondazione e alla direzione di numerose bande musicali della città e della provincia, soprattutto negli anni tra il 1950 e il 1960. Lo troviamo alla guida della Banda di Vò di Brendola, di quella dei Salesiani di Schio, di Quinto Vicentino, dell’Istituto “Buoni Fanciulli” di Costozza, ma soprattutto della Banda del Patronato Leone XIII dei Giuseppini del Murialdo e di quella dell’Istituto San Domenico, poi denominato ‘A. Rossi’, un orfanotrofio affidato ai Padri di Don Orione dal 1949, che aveva sede proprio qui, in questo ex convento. Anche questo è un ulteriore importante legame che si può individuare con il nostro Conservatorio. Tacchetti diresse la Banda di San Domenico per lunghi anni, esibendosi non solo a Vicenza ma in varie città italiane. Dal maggio 1951 all’ottobre 1952 diresse la Banda del Patronato Leone XIII di Ponte Pusterla, incarico che gli fu affidato dal direttore grazie anche ad una lettera di referenze scritta di proprio pugno dallo stesso Arrigo Pedrollo, documento che ebbi modo di rintracciare nel corso dei miei studi sulla storia del teatro del Patronato Leone XIII.
Fondò e diresse anche l’orchestra civica di Arzignano.
INSEGNAMENTO E DIVULGAZIONE DELLA CULTURA MUSICALE
(Questa parte è presente anche nella sezione “L’insegnante e il divulgatore – 1. Testimonianze” di questo stesso sito, n.d.r.)
Insegnamento, divulgazione e diffusione della cultura musicale sono gli aspetti più importanti dell’attività pluriennale del maestro Tacchetti. Intere schiere di giovani e adulti vicentini sono passate attraverso il suo insegnamento, fin dall’inizio della carriera quando anche la direzione delle bande implicava lezioni settimanali ai bandisti e aspiranti tali.
Il nido, la culla del suo insegnamento era la sua casa, prima in Contrà Santi Apostoli, poi ai Carmini, quindi in Contrà San Marcello, Contrà Riale e infine in Corso Padova. La casa risuonava a tutte le ore del giorno di musica e di canto, e Tacchetti è sempre stato un maestro molto ricercato per le lezioni di pianoforte, storia della musica, composizione e armonia. Preparava molti giovani per i concorsi all’abilitazione dell’insegnamento dell’educazione musicale nelle scuole, ma impartiva lezioni anche a gruppi strumentali e accompagnava moltissimi cantanti che preparavano con lui concerti lirici. Ricordo che un giorno, al termine della mia lezione – io avevo 9 anni, quindi era presumibilmente il 1975 – vidi entrare Marcella Pobbe che doveva esercitarsi con il maestro – la Pobbe frequentava spesso la casa di Tacchetti per le sue prove -. E proprio a Marcella Pobbe è dedicata la Sala Concerti in cui oggi ci troviamo.
Le sue lezioni, oltre ad essere caratterizzate da una generosità, onestà ed apertura mentale rare, seguivano un metodo particolarmente “aperto”. Il pezzo che si studiava allo strumento era l’occasione per alzare ed allargare lo sguardo: il maestro sollecitava l’allievo ad inquadrare l’autore nel contesto storico e artistico, e si creavano così mille collegamenti, giungendo ad approfondimenti storici e culturali molto vasti. Lo studio del pezzo era anche il presupposto per un’analisi armonica e contrappuntistica molto puntuale, e c’era sempre da parte del maestro un invito a comporre nello stile della musica che si andava a studiare, per capire come quella musica era fatta – ricordo come la composizione fosse un momento veramente importante della lezione allo strumento -. Tutto questo condito e intriso da un grande ottimismo che infondeva agli allievi fiducia nelle proprie capacità. Credo che tanti altri studenti, come me, sentano come la formazione ricevuta dal maestro Tacchetti abbia contribuito a forgiare la propria personalità, infondendo la capacità e il desiderio di superare tutti gli ostacoli, di non abbattersi mai e di non essere mai dominati dallo sconforto – oltre ad incidere nelle scelte che ci si è ritrovati a fare successivamente indirizzando i propri studi, o diventando a propria volta insegnanti -. Questo, al di là dell’aspetto puramente tecnico, ha sempre rappresentato una caratteristica peculiare del suo metodo di insegnamento.
Tacchetti fu impegnato anche, in collaborazione con la prof.ssa Maria Pia Pasoli e con la Società Italiana per l’Educazione Musicale, nella pubblicazione di testi didattici per varie case editrici.
E strettamente legata alla sua passione per l’insegnamento è anche la sua instancabile attività di organizzatore di eventi per la divulgazione della cultura musicale. Nel 1966 fondò e fu il Presidente dell’A.GI.MUS di Vicenza, Associazione con la quale per almeno quarant’anni organizzò in città e provincia innumerevoli concerti e conferenze che spaziavano dal canto gregoriano, alla musica barocca, all’opera lirica, alla musica del Novecento.
COMPOSITORE
(Questa parte è presente anche nella sezione “Composizioni – 1. Presentazione” di questo stesso sito, n.d.r.)
Si può dire che le lezioni di Vincenzo di Donato prima e di Arrigo Pedrollo poi lasciarono in lui una profondissima passione nei confronti della scrittura musicale, sia sotto forma di trascrizioni di opere altrui, sia sotto forma di composizioni originali per vari organici. Grazie alla meritoria opera di riordino e inventariazione compiuta in questi anni dal nipote Ing. Carlo Bezzon, siamo in grado di contare più di duecento, fra opere originali e trascrizioni, del Maestro Tacchetti: due Balletti, rappresentati all’Olimpico e al Teatro Astra di Bassano, pezzi per pianoforte, per voce e organo, per trio di trombe, per quartetto di ottoni, per tromba e pianoforte, per violino e pianoforte, per orchestra e brani vocali. Amava divertirsi con l’armonia, di cui era profondo conoscitore, con il contrappunto, con la dodecafonia, con la politonalità: era estremamente curioso di tutto ciò che poteva sperimentare e conoscere nei più diversi stili. Poiché manca ad oggi uno studio della sua opera, auspico che in questo Conservatorio ‘Pedrollo’ di Vicenza studenti di Triennio o Biennio scelgano di elaborare tesi di laurea dedicate alle sue composizioni, e insegnanti e studenti si possano dedicare allo studio e all’esecuzione in concerto di sue composizioni, che meriterebbero di essere più conosciute.
Lancio questa proposta, e qui concludo, anche immaginando il non lontano dicembre 2021, quando ricorreranno i 100 anni dalla nascita del Maestro Natalino Tacchetti.”
Al termine degli interventi commemorativi, le autorità presenti ed i parenti si sono spostati presso le sale per l’effettiva inaugurazione. Nel caso di Tacchetti, a tagliare il nastro è stato il sindaco Francesco Rucco che poi ne ha donato un pezzetto proprio alla moglie di Tacchetti, Caterina (Gina).
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A completare l’inaugurazione della sala, c’è stata l’esecuzione di due sonate (Aequale di Anton Bruckner e la Prima Sonata per tre tromboni di Daniel Speer) per trio di fiati (dato che Tacchetti ha iniziato i suoi studi con il diploma in trombone, e successivamente ha insegnato tromba e trombone presso l’Istituto Canneti di Vicenza), magistralmente eseguite da Fabio Rovere, Riccardo Piazza e Filippo Munari.
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Dopo una vita trascorsa come didatta presso il collegio di San Domenico negli anni ’50, attuale sede del Conservatorio (si veda la sezione dedicata alla Banda di San Domenico), esiste ora una targa che ricorda e almeno in parte rende merito all’attività di un maestro che ha dedicato la propria vita all’insegnamento ed alla diffusione della musica.
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