Ringraziamenti

Si desidera ringraziare gli ex allievi e colleghi del maestro Tacchetti che con i loro interventi e testimonianze hanno permesso di integrare e completare alcune parti di questo sito.

Si ringraziano in particolare:

il maestro Alessandro Padoan (autore di numerosi interventi, nonché dell’articolo relativo alla Banda del Patronato Leone XIII, già banda cittadina);
la prof.ssa Linda Magaraggia,
il maestro Giuliano Fracasso,
il maestro Mario Lanaro,
il maestro Carmine Carrisi,
il maestro Gastone Zotto
il maestro Bepi De Marzi.

Si ringrazia inoltre il giornalista Alessandro Mognon, autore dell’articolo/intervista su Tacchetti pubblicato nel Giornale di Vicenza e in parte ripreso nella home page di questo sito, nonché la prof.ssa Chiara Faresin che nell’ormai lontanto 2012 ha fortemente voluto l’incontro commemorativo dal titolo “Il Maestro Tacchetti e la musica a Vicenza”, organizzato per l’Associazione SPERI, durante il quale è emersa buona parte delle testimonianze riprese in alcune sezioni di questo sito.

Tutti gli articoli sono aperti a commenti e testimonianze, si ringraziano quindi in anticipo tutto coloro che vorranno intervenire inserendo un loro ricordo, o semplicemente un episodio o un aneddoto, sul maestro Tacchetti.

80° Compleanno a Palazzo Trissino

Il 28 gennaio del 2002, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Tacchetti (festeggiato poco più di un mese prima, il 24 dicembre del 2001), l’allora sindaco Enrico Hullweck e il Comune di Vicenza organizzano un evento presso la Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, sede del Comune.

La lettera di invito riporta:

“Vicenza, 18 gennaio 2002

L’Amministrazione Comunale intende dare particolare risalto all’80° compleanno del M° Natalino Tacchetti per il servizio reso alla città di Vicenza nelle arti della musica e dell’insegnamento.

Mi è dunque particolarmente gradito invitarVi all’incontro che avrà luogo lunedì 28 gennaio alle h. 17 nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino in Corso Palladio, 98.

Confidando non vorrete mancare a questa occasione per festeggiare il nostro meritevole concittadino, in attesa d’incontrarVi invio i miei più cordiali saluti,

Enrico Hullweck”

Di seguito si riportano alcune foto di quella giornata (purtroppo di qualità non ottimale, trattandosi di fotogrammi estratti dal video girato da un’emittente locale per la pagina della cultura nei notiziari).

Tacchetti è ricevuto dal sindaco di Vicenza Enrico Hullweck in occasione dell’evento organizzato in Sala degli Stucchi, a Palazzo Trissino,  per il suo ottantesimo compleanno

 

Tacchetti riceve dal sindaco la targa che così riporta:”IL SINDACO DI VICENZA Enrico Hullweck al Maestro Natalino Tacchetti nel suo 80° compleanno”

 

Tacchetti riceve i fiori al termine della cerimonia

 

Tacchetti al pianoforte durante la cerimonia

 

La torta di compleanno offerta dal Comune, con la riproduzione di un pianoforte e della scena del Teatro Olimpico di Vicenza

Nei giorni seguenti il Giornale di Vicenza e il Gazzettino danno risalto all’evento con 2 articoli. Il Giornale di Vicenza riporta:

“Il sindaco ha festeggiato il compleanno di uno dei compositori più amati della città. In suo onore una torta col disegno di un pianoforte.

Il maestro Tacchetti spegne 80 candeline a Palazzo

«Un piccolo riconoscimento per la bravura di una persona che abbiamo sempre nel cuore»

Una torta con il disegno di un pianoforte, tanti amici, allievi, compositori oggi famosi, il sindaco a ricordare questo compleanno, i suoi ottanta anni splendidi, tra musica e spartiti. Così è stato celebrato ufficialmente il compleanno di uno dei Maestri più stimati e amati in città. «A lui un piccolo riconoscimento per la sua bravura – ha esordito il sindaco di Vicenza – per una persona che noi abbiamo sempre nel cuore. Auguri Maestro!» [..]”

L’articolo prosegue poi con alcune brevi note biografiche, già ampiamente riportate nelle diverse sezioni di questo stesso sito.

Articolo apparso sul Giornale di Vicenza in occasione dell’80° compleanno festeggiato a Palazzo Trissino

 

Il secondo articolo invece così esordisce:

“Ieri la Giunta comunale ha voluto celebrare gli 80 anni del cittadino benemerito

Festa per il maestroTacchetti

Una carriera artistica di valore, divisa tra studio, composizione e insegnamento della musica. Questo il riconoscimento che la giunta berica ha conferito ieri a palazzo Trissino al maestro Natalino Tacchetti [..].

Erano le 17 in punto quando il maestro (o il professore come lo ricordano affettuosamente anche i tanti vicentini che alle medie lo hanno avuto come professore di musica) è stato accolto dal sindaco Enrico Hullweck e dall’assessore alla cultura Bagnara.

«Tacchetti è tra quelle persone – ha detto un divertito Hullweck in una atmosfera molto rilassata, dove non sono mancate le battute tra la platea, lo stesso sindaco e il maestro – che ha servito la musica e non se ne è servito.» E’ stato poi Tacchetti (diplomato in trombone, alta composizione, pianoforte ed esperto di paleografia musicale) a ricordare «le soddisfazioni avute a Vicenza soprattutto nell’insegnamento; soddisfazioni testimoniate anche da quei miei allievi che sono diventati musicisti o insegnanti di primo piano.»”

Articolo apparso sul Gazzettino per gli 80 anni di Tacchetti a Palazzo Trissino

L’insegnante e il divulgatore – 2. Riconoscimenti

I concetti espressi dal M° Padoan, dalla prof.ssa Magaraggia e dal M° Lanaro su come Tacchetti interpretasse il ruolo di didatta, ricorrono spesso nelle lettere spedite dagli studenti al proprio maestro. Oggi è difficile pensare che uno studente scriva al proprio insegnante, ma egli riusciva ad instaurare un rapporto tanto confidenziale e umano che a molti allievi veniva naturale usare un mezzo di comunicazione come la lettera per informare il maestro di un esame superato, o per condividere la loro soddisfazione per un successo nello studio. Di seguito un minuscolo e casuale estratto di spezzoni di lettere ricevute in anni diversi da alcuni allievi.

“La soddisfazione che ho avuto negli esami la devo alla solida preparazione che ho ricevuto da lei, unita a quell’entusiasmo nello studio che mi è derivato dalle sue parole. Di questo le riserverò sempre grande riconoscenza. [..] Buon lavoro Maestro! Magda Ronchi” Auronzo di Cadore, 8 luglio 1952

“La gioia della promozione è più grande se so che siete rimasto contento del voto che ho preso. Ho risposto meno di quello che sapevo e se vi mostrassi il compito scritto mi direste che avrei potuto farlo meglio, ma credo che agli esami succeda sempre così. Tutte le volte che mi accorgerò di essere tutt’altro che una ragazza intelligente, e accadrà molto spesso, penserò che voi m’avete detto di esserlo. [..] Il merito maggiore della mia promozione è vostro. Vorrei farvi una visita uno dei sabati di questo mese, se a voi fosse gradito, per ringraziarvi a voce. Abbiate la mia sincera e profonda ammirazione, Silene Dal Bosco” Valdagno, 8 luglio 1947

“Rivolgo a lei un pensiero di riconoscenza per l’amicizia e la stima con la quale mi ha sempre circondato. Con l’augurio che possa avere sempre maggiori soddisfazioni nel campo musicale, la saluto distintamente insieme alla sua gentile signora e famiglia, ricordandole ancora che sarei felice e onorato di averla come ospite in occasione di una sua venuta a Torino. Suo dev.mo e riconoscente allievo, Aria Domenico” Torino, 25 marzo 1958

[Biglietto ricevuto da un gruppo di allieve dopo gli esami, con i rispettivi voti] “Dalle sue allieve di armonia con riconoscenza. Pretto Maddalena 9; Muraro 8,5; Dalla Fusine Giovanna 7; Giacomello Anita 6,5; Brotto Gabriella 6” Vicenza, 25 settembre 1959

[Durante un concorso di canto, n.d.r] “Finora  è andata abbastanza bene, anche se le speranze sono poche essendo i concorrenti quasi quattromila! Se l’esito di questa prova si è protratto bene, questo lo devo a lei e alla sua preparazione. Ossequiandola, il suo devotissimo allievo, Marco Giuliani” Roma, 4 dicembre 1969

“[..] La prego di accettare i nostri più sentiti ringraziamenti per tutto ciò che, con tanta cura, ha fatto affinché la Vilma sia stata in grado di superare così brillantemente gli esami. Famiglia Vignato” Vicenza, 7 ottobre 1962

Per Tacchetti tutti avevano il diritto allo studio della musica: se qualche allievo promettente aveva difficoltà economiche, non ci pensava due volte ad impartirgli lezioni gratuite. “Per questo ci metteremo d’accordo” – diceva -“Mi pagherà quando può. Ci vediamo alla prossima lezione!”. Con il suo tono di voce sempre tonante e colmo di positività.

Per dare un’ulteriore idea di quanto genuino e familiare fosse il rapporto che riusciva ad instaurare con i propri studenti, provo a raccontare un aneddoto. Il giorno della vigilia di Natale era il compleanno di Tacchetti, sicché con tutta la famiglia ci si ritrovava a casa dei miei nonni per festeggiare il compleanno, oltre che il Natale in arrivo. Poco prima della mezzanotte iniziava a squillare il telefono: era qualcuno dei suoi allievi che chiamava per salutarlo e porgergli gli auguri, e appena riattaccava arrivava subito una seconda telefonata, e poi una terza e così via al punto che per molto tempo doveva rimanere al telefono. E per lui era la cosa più bella e naturale del mondo.

Se, come abbiamo visto, molti allievi scrivono lettere a Tacchetti per esprimere la loro riconoscenza, altri dedicano un libro al loro insegnante. Tra questi, il M° Alessandro Padoan (autore di un intervento riportato in questo sito) gli dedica il libro “Il Teatro della Pusterla”, Vicenza, Edizioni Nuovo Progetto, 1993, pp. 649, che raccoglie “Pagine di vita musicale vicentina negli spettacoli dati nel teatro del Patronato Leone XIII dei Giuseppini (1891 – 1953)“.

Copertina del libro “Il teatro della Pusterla”
Pagina con la dedica a Natalino Tacchetti
Frontespizio del libro con la dedica manoscritta di Alessandro Padoan:”Al Carissimo Maestro Natalino Tacchetti”.

 

Il M° Mario Marchesi, direttore del coro Voci del Pasubio di Isola Vicentina, dedica invece un libro di composizioni corali dal titolo “Composizioni e Armonizzazioni per cori maschili, femminili e misti”, intitolandolo”Al M° Natalino Tacchetti, al quale devo tutto ciò di cui musicalmente sono.”

Copertina e frontespizio del libro “Composizioni e Armonizzazioni per cori maschili, femminili e misti”
Dedica del maestro Mario Marchesi a Tacchetti

Nel donargli il libro, aggiunge la seguente dedica manoscritta:

Egregio  Maestro Tacchetti, la dedica di questa mia raccolta è un doveroso omaggio ad un illustrissimo personaggio della cultura musicale vicentina, che in tempi ormai lontani seppe pazientemente condurmi alle segrete meraviglie della musica pianistica. Con perenne riconoscenza e immutata stima, Mario Marchesi. Altavilla, Maggio 2003

 

Altri ex allievi, divenuti poi nomi importanti nel panorama musicale vicentino e  anche nazionale, esprimono in modo ancora diverso la loro riconoscenza. In un libro di composizioni corali intitolato “Voci della Montagna – Nuove cante alpine e popolari”, Vicenza, Tipografia Moderna Editrice, 1967, scritte per i Crodaioli, dono del M° Bepi De Marzi, si legge la dedica:”Al mio carissimo grande Maestro Natalino Tacchetti, con la riconoscenza più grande. Dev.mo Bepi De Marzi, Arzignano, 2 dicembre ’67

Copertina del libro “Voci della montagna – Nuove cante alpine e popolari”
Frontespizio del libro con la dedica di Bepi De Marzi a Tacchetti

 

Molti anni più tardi, e precisamente nel 2010, lo stesso De Marzi apporrà la propria dedica su di una stampa realizzata in occasione dei 50 anni di attività dei Crodaioli e di “Signore delle cime“,  e donata per festeggiare i 66 anni di matrimonio di Natalino e Gina! La dedica riporta:”Al carissimo maestro Tacchetti, musicista generoso e sensibile, colto e ottimista, mio Insegnante di Pianoforte e di Composizione, ma anche maestro di vita e di coraggiose scelte. Con affetto e riconoscenza, Bepi De Marzi, 28 sett. 2010“.

La stampa realizzata per i celebrare i cinquant’anni di Signore delle cime e della fondazione dei Crodaioli
Dettaglio della dedica del maestro De Marzi a Tacchetti datata 28 settembre 2010, 66° anniversario di matrimonio di Natalino e Gina!

 

Il M° Giuliano Fracasso gli fa dono, tra le altre cose, di una foto in cui è immortalato durante la direzione di un coro presso la basilica di S. Felice e Fortunato a Vicenza. E’ lo stesso maestro Fracasso, nel 2012, a ricordare l’occasione in cui venne scattata:”Questa foto, in cui ero mooolto giovane, è relativa al secondo concerto che tenni per l’A.GI.MUS nel 1973 presso la chiesa dei Santi Felice e Fortunato a Vicenza. In quell’occasione ero con Bepi De Marzi (alla sinistra di Fracasso nella foto, n.d.r.). Il primo concerto invece, nonché mia prima uscita ufficiale, fu sempre per l’AGIUMS l’anno precedente, nel 1972″. Sul retro della foto è riportata la dedica:”Con immensa gratitudine e con sentito affetto, Giuliano Fracasso, 27 giugno 1973

 

Anche il M° Mario Lanaro scrive una dedica al suo maestro Tacchetti su un libro di proprie composizioni corali dal titolo “Composizioni Corali Vol. III, sacre, profane, popolari”. La dedica riporta:”Al M° Natalino Tacchetti, che insegna ad insegnare. Mario Lanaro, 20/7/’93

 

Infine, anche un atipico ed originale artista vicentino che nulla ha a che fare con la musica, Gabriele Scotolati, dona a Tacchetti il suo libro “Le memorie di Scotolati”, contenente un articolo dedicato allo stesso Tacchetti. Nella dedica si legge:”Per l’87° compleanno di Natalino Tacchetti dal suo coetaneo Gabriele Scotolati, 14/XII/2008“.

Il libro “Le memorie di Scotolati” con la dedica a Tacchetti
L’articolo di Scotolati dedicato a Natalino Tacchetti, contenuto nel libro “Le memorie di Scotolati”

 

Il 28 gennaio 2002 il sindaco Enrico Hullweck e il Comune di Vicenza organizzano un evento presso presso la Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino, sede del Comune, per festeggiare l’80° compleanno di Tacchetti.

Il giorno dell’ottantesimo compleanno di Tacchetti, il 24 dicembre 2001, tre ex allievi – Anna Madurelli, Linda Magaraggia e Giuliano Fracasso – augurano Buon Compleanno al loro insegnante attraverso le pagine del Giornale di Vicenza:

Ritaglio della pagina del Giornale di Vicenza in cui gli ex allievi Madurelli, Magaraggia e Fracasso augurano Buon Compleanno a Tacchetti in occasione del suo 80° compleanno

 

In occasione di un incontro con l’Associazione Docenti Musicisti tenutosi a Vicenza nel 2008, la Presidente prof.ssa Fantato Piva allega un foglio (purtroppo oggi un po’ sgualcito) al libro che viene donato al M° Tacchetti:A.D.M. Associazione Docenti Musicisti di Vicenza

Vicenza, 25 Ottobre 2008

All’Ill.mo M° Natalino Tacchetti

per aver saputo, come nessuno a Vicenza, diffondere l’Arte Musicale.

Con profonda stima

La Presidente A.D.M. e Concorsi Internazionali

Prof. Fantato Piva

 

Il 15 maggio 2011, in occasione della dodicesima edizione del Concorso Internazionale “Arte Musicale e Talento”, Città di Montecchio Maggiore (VI), Tacchetti riceve quello che sarà l’ultimo omaggio alla sua lunga carriera. Si tratta del “Catalogo dei libretti per musica della Biblioteca del Conservatorio Pollini” di Padova, con la dedica:”Al Maestro Natalino Tacchetti, insigne Didatta e Compositore vicentino. Città di Montecchio Maggiore.

In quell’occasione, il giovane pianista Riccardo Bozolo si aggiudicherà il primo premio nella sua categoria, eseguendo il pezzo “Divertimento dodecafonico” composto proprio da Tacchetti.

Dopo questo incontro, Tacchetti riuscirà a tenere una conferenza dal titolo “Pianto e preghiera degli schiavi ebrei“, per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, il 17 maggio 2011 presso il Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza, e un saggio con i suoi piccoli allievi l’11 giugno. Alla fine del mese di giugno del 2011 entrerà in ospedale e non farà più ritorno a casa. Ci lascerà il 29 settembre dello stesso anno.

Nel 1983 è stato insignito della medaglia di bronzo conferita dal Presidente della Repubblica Italiana ai benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte.

A.GI.MUS

Tacchetti fonda la sezione vicentina dell’A.GI.MUS (Associazione Giovanile Musicale, sotto il patronato del Ministero della Pubblica Istruzione) nel 1966, anno in cui è anche insegnante di Educazione Musicale presso la Scuola Media Leonardo Da Vinci, in Contrà Riale a Vicenza. In qualità di presidente, attraverso l’AGIMUS Tacchetti si prefigge l’obiettivo di diffondere l’interesse e la passione per la musica tra i giovani, facendo leva su un fitto calendario di concerti e incontri musicali che si tengono prevalentemente il sabato pomeriggio presso l’Istituto Musicale F. Canneti. Per l’organizzazione e la gestione dell’associazione, Tacchetti si avvale del supporto di preziosi collaboratori, in particolare della Prof. Maria Pia Pasoli, diplomata in Paleografia Musicale all’Università di Parma, e del Rag. Mario Padoan in qualità di tesoriere dell’associazione.

Racconta Linda Magaraggia, allora allieva del M° Tacchetti ed ex insegnante di pianoforte al Conservatorio Pollini di Padova:”Ogni sabato c’erano concerti con nomi importanti del panorama musicale locale e nazionale. Mio padre mi raccomandava sempre:”Non devi mai avere paura di nulla, l’importante è che non fai del male a nessuno!”, e così chiesi al maestro se potevo avere un contatto più diretto con il pubblico per vincere la mia ritrosia a confrontarmi con le persone. Al che lui mi disse subito:”Non preoccuparti, fanciulla: se ti fa piacere, puoi tranquillamente presentare qualche concerto!”. E così mi ritrovai a presentare svariati spettacoli davanti ad una platea gremita.

Oltre a questo, mi ero offerta di aiutare ad affiggere i manifesti con il programma dei concerti alle vetrine dei negozi del centro storico. A volte i titolari erano disponibili, altre non capivano (o non volevano capire) di cosa si trattasse e si rifiutavano, e non c’era verso di fargli cambiare idea! All’epoca la sensibilità per la musica era bassa: in città non c’era ancora un Conservatorio e i concerti si contavano sulle dita di una mano. L’AGIMUS nel tempo è riuscita a cambiare lo stato delle cose, e quei sabati musicali avvicinarono molti ragazzi alla musica riscuotendo un larghissimo consenso. “

Anche Giuseppina Tacchetti, figlia di Natalino, si adoperava per l’associazione:”Ricordo che, assieme ad altri ragazzi,  vendevamo le tessere associative per l’intera stagione o per i singoli concerti nell’atrio dell’auditorium Canneti.  Poi io con un amico facevamo delle lunghe passeggiate nella zona del quartiere di San Felice per affiggere i manifesti con il programma.  In pratica ci si divideva le zone per cercare di coprire la maggior parte della città e dei quartieri limitrofi.”

Inizia così nel 1966 l’attività musicale dell’AGIMUS a Vicenza. Il pieghevole relativo al “Calendario delle manifestazioni” per la stagione inaugurale riporta a fondo pagina:

“L’A.GI.MUS inizia oggi la sua attività nella nostra Provincia, con la fiduciosa speranza di offrire ai suoi giovani amici, insieme a buona musica, pomeriggi di lieto ascolto ed occasioni di spirituale affinamento.”

Pieghevole relativo al Calendario delle Manifestazioni del 1966, anno di fondazione dell’A.GI.MUS

 

Nel programma redatto da Tacchetti spiccano alcune lezioni (“Ritmo e forme della musica“, “La Melodia“, “L’Armonia“, “Il timbro“) tenute dal Wolfango Dalla Vecchia, nome di spicco del panorama musicale del tempo, organista e compositore, già titolare della cattedra di Composizione al Conservatorio di Venezia e successivamente direttore al Conservatorio Pollini di Padova, nonché fondatore del Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Si segnala inoltre un “Concerto d’Organo” eseguito dal M° Bepi De Marzi, fondatore e direttore del coro dei Crodaioli – nonché diplomato in pianoforte con il M° Tacchetti -. Di seguito il programma completo della stagione 1966/67.

Programma del 1966, primo anno di vita dell’A.GI.MUS

Una curiosità: lo stesso M° Wolfango Dalla Vecchia, tra il 1971 e il 1976, avvierà proprio a Vicenza, presso l’Istituto Musicale Canneti, un ciclo di Seminari internazionali di studi e ricerche sul Linguaggio Musicale cui parteciperanno nomi del calibro di Stockhausen, Kagel, Berio, Ferneyhough e Nono (fonte: Diastema Studi e Ricerche).

L’anno successivo un altro ricco programma di concerti caratterizza la nuova stagione. Il fronte del pieghevole di presentazione per l’anno 1967/68 si presenta con una bella grafica riportante un pianoforte stilizzato:

Fronte del pieghevole per la stagione 1967/68 dell’A.GI.MUS

 

Nel programma spicca il concerto del 2 dicembre 1967 con i “Crodaioli” diretti dal M° Bepi De Marzi, nonché due ulteriori lezioni del M° Dalla Vecchia: “Commemorazione Monteverdiana: connubio voci e strumenti” e “Commemorazione Rossiniana“.  Nel programma inoltre sono inserite due “conversazioni con audizione illustrativa” del M° Tacchetti: “Dai classici ai romantici” e “La musica a programma“. Di seguito il programma completo.

Interno del pieghevole con il programma per la stagione 1968/69. Sono evidenziati con matita rossa i due interventi di Tacchetti in programma.

 

Di seguito invece la copertina del pieghevole per l’anno successivo, 1968/69:

Fronte del pieghevole per la stagione A.GI.MUS 1968-69

 

In questo terzo anno spiccano alcuni interessanti concerti per pianoforte, con interpreti anche stranieri, oltre ad altre due lezioni/incontro di Tacchetti su “Come ascoltare la musica” e “La voce” (quest’ultima con il supporto dell’insegnante di canto Sig.ra Elena Fava Ceriati, storica voce lirica vicentina nonché insegnante presso il Conservatorio Cesare Pollini di Padova).  Interessanti anche le conversazioni su”Espressionismo e dodecafonia” e sulle “Avanguardie musicali” con la Prof.ssa Maria Pia Pasoli. Di seguito il programma completo.

Programma per la stagione 1968-69

 

Non potendo riportare tutti i concerti eseguiti nei vari anni (anche perché molti volantini di programma sono andati purtroppo perduti), se ne illustra a titolo di esempio uno relativo al concerto tenutosi il 19 aprile del 1969:

 

Da notare, in questo programma, l’intervento del M° Italo Stella con il “Piccolo Coro di voci bianche”  e con la “libera trascrizione a 3 voci” de “La leggenda del Piave“, oltre al “Canto di Gloria” di Nino Rota con la scuola di canto della Prof. Elena Fava Ceriati.

 

Con l’ingresso nel nuovo decennio, l’A.GI.MUS continua a svolgere la sua attività riscuotendo sempre maggior successo. Una particolare testimonianza di come l’associazione continua a muoversi nel tessuto musicale cittadino dei primi anni ’70, ci giunge dal maestro Carmine Carrisi, allievo di Tacchetti e già direttore del Conservatorio G. B. Martini di Bologna:

“Quando sono arrivato a Vicenza, nel 1970, provenivo dal Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e mi trovavo in difficoltà, non sapendo a chi rivolgermi per la prosecuzione dei miei studi. Chiesi informazioni, e tutti mi indicarono nel M° Tacchetti la persona più adatta. Da quel momento ho seguito il maestro in ogni suo passo,  ed oltre allo studio è iniziato un importante periodo di collaborazione. Per l’AGIMUS in particolare ho lavorato dal 1972. Il maestro si sforzava di chiamare quanti più giovani possibili alla musica con gli incontri del sabato pomeriggio, e ricordo che il mio primo concerto in assoluto è stato un concerto per pianoforte tenuto proprio per l’AGIMUS. Il maestro Tacchetti riversava grande entusiasmo in tutte le iniziative, sia a livello musicale che organizzativo e talvolta, in caso di necessità, ci chiedeva la disponibilità a rimanere al bancone d’ingresso prima del concerto per la vendita dei biglietti! Poi, una volta entrati in sala, ci incoraggiava e tranquillizzava in modo da avere lo spirito giusto per affrontare al meglio la nostra esibizione.

Per quanto mi riguarda, avevo messo a disposizione la mia automobile per portare ai concerti il maggior numero possibile di ragazzi, in particolare della scuola media perché lui teneva moltissimo ai più giovani, e così andavo a Monteviale, a Bolzano Vicentino e in altri comuni limitrofi: prendevo i ragazzi e li portavo al concerto. Questo nel tempo ha entusiasmato la città, e pian piano siamo riusciti ad avere un certo tipo di pubblico, sempre perlopiù giovanissimo. Ad un certo punto il nome AGIMUS rappresentava un tale richiamo che le scuole stesse iniziarono ad allestire dei pulmann per permettere a intere schiere di ragazzi di partecipare ai concerti.

Fu questa un’iniziativa molto importante per Vicenza dal momento che l’AGIMUS era a conti fatti l’unica associazione in grado di promuovere la buona musica in città, e il maestro Tacchetti si è dedicato sempre alla sua «creatura» con infinita passione, dedizione, entusiasmo e con grande competenza.”

L’AGIMUS continua così la sua attività di concerti e lezioni per la prima metà degli anni ’70, rimanendo un punto di riferimento unico nel suo genere nel panorama musicale cittadino.  Ricorda ancora Carrisi:

“Successivamente – altro aspetto importante per il quale devo molto a Tacchetti – il maestro non solo ha collaborato, ma mi ha proprio incoraggiato a fondare la Libera Scuola di Musica, che poi è diventata Gioventù Musicale e successivamente Accademia Musicale del Veneto. Il primo anno, 1975/76 – c’era anche la prof.ssa Linda Magaraggia come insegnante -, il M° Tacchetti ci ha supportato come «consulente musicale», e quando il tempo a disposizione glielo permetteva teneva lezioni per la scuola. Dava tutti i suggerimenti possibili e immaginabili non solo per la musica ma anche per l’organizzazione di manifestazioni musicali: era maestro anche in questo! E così, oltre ad essere stato mio insegnante quando sono arrivato a Vicenza, è stato poi insegnante anche di mio figlio Matteo – che è stato tenuto a battesimo proprio dal M° Tacchetti! – che poi si è diplomato in violino. Questo per sottolineare che c’erano grandi stima e affetto reciproci, e che c’è una tradizione di suoi ex studenti, compreso il sottoscritto, che grazie a lui ha ottenuto grandi risultati”.

Di fatto l’A.GI.MUS continuerà ad esistere fino agli anni 2000 e sotto la sua egida molti altri incontri e conferenze saranno organizzati a Vicenza e provincia, seppur in forma più ridotta e nei luoghi più diversi (circoli culturali, biblioteche, scuole, etc.). Parallelamente, verso la metà degli ’70 – come già ricordato da Carrisi nell’intervento precedente – nasce la Libera Scuola di Musica, che tuttavia si configura maggiormente e proprio come scuola, piuttosto che come strumento di diffusione musicale. L’obiettivo – come scrive Cesare Galla nel libriccino “1975/6 – 2015/16 – 40 anni di Note” – è quello di “portare l’educazione musicale fuori dalle allora asfittiche mura della scuola dell’obbligo e oltre l’austera severità accademica dei conservatori”. Alla fine degli anni ’70 le idee stanno cambiando, e l’A.GI.MUS ha dato il suo contributo verso una nuovo modo di diffusione e di fruizione della musica.

Composizioni – 1. Presentazione

In un’intervista rilasciata nel 1986, alla richiesta della giornalista se si identificasse di più con l’insegnante o con il compositore, Tacchetti risponde:”L’insegnamento della musica comprende vari rami: principalmente insegno composizione e pianoforte. Tutti possiamo imparare a comporre non tanto per fare musica quanto per capire come è fatta la musica.” E alla successiva domanda su quali siano le caratteristiche della sua musica, afferma:”E’ il mio linguaggio musicale che si colloca nel XX secolo, con particolare inclinazione per la melodia.”

Tacchetti ha completato gli studi della composizione con Arrigo Pedrollo, che di lui diceva:”E’ un uomo libero e inquieto, simpatico, formidabile anche per il suo contagioso ottimismo”. E’ stato amico del maestro Girotto, il sapiente dodecafonista vicentino, e con lui ha vissuto le difficoltà della musica contemporanea. Bepi De Marzi, suo allievo, scrive:”Ha sempre creduto e crede nell’armonia, nella buona melodia, nella cantabilità senza fingimenti”.

A Roma, durante la guerra, studia con il maestro Vincenzo Di Donato, assimilando i dettami compositivi propri del XX secolo. Influenzato anche dallo stile di grandi musicisti di allora come Goffredo Petrassi (di Zagarolo, vicino a Roma, dove Tacchetti stanzierà per un breve periodo durante la guerra) e Gian Francesco Malipiero (ai quali dedicherà alcune delle sue conferenze per ribadirne l’importanza nell’ambito della musica del secolo scorso), la musica di Tacchetti è prevalentemente orientata alla dodecafonia e all’atonalità, mantenendo tuttavia sempre un occhio di riguardo alla melodia. Si può dire che è musica a tratti “onirica”, evocativa, talora anche dura e difficile all’ascolto per un orecchio non preparato.

Le composizioni di Tacchetti (se ne contano circa duecento di diversi generi e durata, dal piano solo all’organo, ai pezzi per i più svariati organici) risalgono ad un arco di tempo che va dagli anni ’40 alle soglie del nuovo millennio. Oltre alle composizioni, si contano decine di trascrizioni per banda e orchestra destinate all’esecuzione in concerto.

Durante l’intervento di commemorazione tenuto presso il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza il 23 novembre 2019, in occasione dell’intitolazione di un’aula studio a Tacchetti, il maestro Alessandro Padoan così ne ha riassunto l’attività di compositore:

“Si può dire che le lezioni di Vincenzo di Donato prima e di Arrigo Pedrollo poi abbiano lasciato in lui una profondissima passione nei confronti della scrittura musicale, sia sotto forma di trascrizioni di opere altrui, sia sotto forma di composizioni originali per vari organici. Grazie alla meritoria opera di riordino e inventariazione compiuta in questi anni dal nipote Carlo, siamo in grado di contare oggi più di duecento opere, fra originali e trascrizioni, del maestro Tacchetti: due Balletti, rappresentati all’Olimpico e al Teatro Astra di Bassano, pezzi per pianoforte, per voce e organo, per trio di trombe, per quartetto di ottoni, per tromba e pianoforte, per violino e pianoforte, per orchestra, oltre a brani vocali. Tacchetti amava divertirsi con l’armonia, di cui era profondo conoscitore, con il contrappunto, con la dodecafonia, con la politonalità: era estremamente curioso di tutto ciò che poteva sperimentare e conoscere nei più diversi stili. Poiché manca ad oggi uno studio della sua opera, auspico che in questo Conservatorio «Pedrollo» di Vicenza, studenti di Triennio o Biennio scelgano di elaborare tesi di laurea dedicate alle sue composizioni, e che insegnanti e studenti si possano dedicare allo studio e all’esecuzione in concerto di sue composizioni, che meriterebbero di essere più conosciute.”

Per concludere questa introduzione, riportiamo il pensiero della prof.ssa Linda Magaraggia su cosa la Composizione rappresentasse per il maestro Tacchetti:

“[..] Giusto oggi parlavo con il papà di un allievo ora mio, una volta del maestro, e dicevo che secondo me per lui la composizione era la ‘porticina’ della sua anima. Io per molto tempo non sono riuscita a capire perché mai il maestro non pubblicasse le sue musiche, non le facesse conoscere di più e non le divulgasse maggiormente e gli dicevo:”Ma scusi, possibile che di questi pacchi di musica a lei non salti in mente di farne qualcosa?” E lui mi rispondeva:”Veramente no. Io scrivo, partecipo ai concorsi, mi diverto. A proposito: vuoi sentire qualcosa?” E allora si sedeva, e suonava. E io vedevo in quel preciso momento – pur dispiacendomi che non aprisse di più agli altri questa sua capacità compositiva che era eccellente – che quella era proprio la sua parte personalissima, uno spazio di privata introspezione, e allora non ho più insistito.

Sempre a proposito della composizione, un giorno gli chiesi:”Scusi maestro, ma lei con tutte quelle attività che svolgeva da giovane, e successivamente quando ha avuto le sue tre figlie molto presto, dovendo oltretutto scorrazzare di qua e di là per fare di tutto, per vivere – se è difficile oggi fare i musicisti, possiamo immaginare la difficoltà di anni fa -, quand’è che trovava il tempo di scrivere?”. E mi rispose:”E’ molto semplice: la Gianna – la figlia maggiore, o la ‘primogenita’ come la chiamava lui – piangeva spesso. Allora io me la sedevo sulle ginocchia, facevo un cavalluccio, e intanto scrivevo musica.” E a me è piaciuta tanto questa immagine: ho chiesto conferma alla moglie Gina che mi ha detto di sì, che è vero!”

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Composizioni – 5. Concerto al Canneti

Nel 1969 Natalino Tacchetti è uno fra i più conosciuti musicisti di Vicenza. E’ cercato per collaborazioni giornalistiche, per presentazioni di importanti concerti, per lezioni di composizione e pianoforte. E’ presidente dell’A.GI.MUS, di cui è anche fondatore, e organizza concerti cui partecipano musicisti di fama anche internazionale. A questo riguardo, risulta significativa la lettera che Neri Pozza, in qualità di Vicepresidente della Società del Quartetto, spedisce a Tacchetti quello stesso anno:

“Gentile Maestro,  a nome del Presidente dott. Antonio Facco mi pregio inviarLe la tessera della Società del Quartetto per la stagione 1969-70 con la speranza di averla presente alle nostre manifestazioni.

In particolare modo ci sarà grato il Suo intervento al concerto inaugurale che sarà tenuto giovedì 9 ottobre, alle h. 21.15, al Teatro Olimpico, dalla Orchestra da camera di Mosca diretta da Rudolf Barsciai.

Colgo l’occasione per esprimerLe la simpatia e l’apprezzamento della nostra Società per l’attività che l’AGIMUS svolge per una maggiore conoscenza della musica fra i giovani.

Con i migliori saluti, IL VICE PRESIDENTE (Neri Pozza)”

 

E’ in questo contesto musicale che il 9 giugno 1969, presso l’Istituto Musicale “F. Canneti” di Vicenza, Tacchetti organizza un concerto interamente incentrato su alcune delle sue composizioni inedite. Questo l’invito alla serata, nella brochure di presentazione:

“La S.V. è invitata al concerto di Musiche del M° Natalino Tacchetti, che saranno presentate in prima esecuzione assoluta nel salone ‘A. Pedrollo’ dell’Istituto musicale ‘F. Canneti’, lunedì 9 Giugno 1969, alle ore 21” – Il Presidente Prof. Domenico Stella

Il programma del concerto comprende i seguenti brani:

  • Suite per organo (Moderato – Adagio – Fantasia) (1965)
  • Fantasia e Capriccio (per solo flauto) (1967)
  • Elegia per violoncello e pianoforte (1947)
  • Sonatina per pianoforte (Allegro – Adagio – Rondò) (1954)
  • Preludio e Fuga a 2 voci (1968)
  • Due liriche per voce e pianoforte: A) L’orfano, di G. Pascoli (1947); B) Ballata, di G. Cavalcanti (1948) (Tacchetti al pianoforte)
  • Melodia per corno e pianoforte (1950) (Tacchetti al pianoforte)
  • Sonata per un trio di trombe (Allegro – Romanza – Rondò) (1963)

Ed ecco la locandina con il programma dettagliato, corredato dai nomi degli esecutori (tra i quali spicca la “The Boston Brass” orchestra per il Trio di trombe):

Chiaramente un tale concerto suscita interesse e curiosità fra gli addetti ai lavori, ma anche tra il pubblico semplicemente appassionato di musica, che gremisce la sala. A firma di Gaetano Poloni – compositore, critico musicale e già insegnante presso il medesimo Istituto musicale – il Giornale di Vicenza, in data 11 giugno 1969, recensisce il concerto del Canneti:

Calorosi consensi all’autore

Concerto di musiche del maestro Tacchetti

Nel Salone ‘Arrigo Pedrollo’ dell’Istituto musicale ‘F. Canneti’ sono state presentate, in prima esecuzione assoluta, otto composizioni di vario genere composte dal maestro concittadino Natalino Tacchetti, la caratteristica sostanziale delle quali risiede nel loro atteggiamento verso maniere in cui si dispiegano valori formali che si adeguano ai principi estetici di un linguaggio sempre proteso all’affannosa ricerca di nuove immagini sonore che giungono talora al limite estremo delle più appassionate esperienze. Dotato di una versatile musicalità, influenzata dal nuovo ideale sonoro, egli si è valso di tali sue virtù animando un programma formato, nella sua interezza, di opere dense di attualità tecniche distribuite con esperta mano.

Anzitutto la ‘Sonata per Organo’, lavoro che mostra nella sua struttura una elaborazione ritmica-polifonica fondata sull’amplificazione della tonalità, compiutamente resa da Vittorio Bolcato (scuola del M° Giuseppe De Marzi) che ha saputo innestarvi senso emotivo e coloristico attraverso un’aderente e varia registrazione.

E’ seguita poi la ‘Fantasia e Capriccio’ (per solo flauto), suggestiva pagina in cui si anima un dolce echeggiare di mutevoli suoni trasmessi con sentimento e simmetrica misura di ritmo e fiato da Adriano Marchetti(scuola del prof. Pilade Rigoni).

Indi una ‘Elegia’ che alla superficie del tessuto sonoro porta i segni di una vena lirica densa di patetici richiami riprodotti con nitida cavata dal violoncellista prof. Pierluigi Ellero e dal duttile tocco della sua preziosa collaboratrice al pianoforte prof. Wanda Lenzi Ellero.

Nel centro del programma una estrosa ‘Sonatina’ per pianoforte ed un ‘Preludio e fuga’ bitonale di ottima fattura contrappuntistica che Linda Magaraggia ha staccate superando le asperità di spazianti sviluppi intrecciati da vividi contorni.

Colorite e sensibilizzate sono apparse poi due liriche per voce e pianoforte: ‘L’orfano’ di G. Pascoli e la ‘Ballata’ di G. Cavalcanti  modulate con fervidi accenti ed elevata significazione poetica dal soprano Vera Traldi Giacomin. Ciascuna singola interpretazione è stata pianisticamente intessuta ed elaborata dall’autore con quella differenziata effusione richiesta da ognuno dei testi.

La seguente ‘Melodia’ (per corno e pianoforte), edificata su di un tema dai duri contorni, poggianti su di una frammentaria stesura pianistica, è stata resa in una alternativa di echi sonori e di ritmi ricavati puntualmente sia dal solista Peter J. Piorkowsi che dall’autore al pianoforte.

Il concerto si è concluso brillantemente con la ‘Sonata per un trio di trombe’ eseguita con bravura da Norman McNeill, Thomas Hornibrook e da Harry Abramowitz. Nell’Allegro ad un tema ritmicamente conciso ne segue un secondo di carattere cantabile in stile fugato; nella ‘Romanza’ vi aleggia un’espressiva linea melodica eseguita con sordine; la Sonata si conclude con un vistoso ‘Rondò’ che ha posto in viva luce le reali capacità degli esecutori nonché l’architettonica costruzione di tutti e tre i tempi della ricreata composizione.

Le predette opere, tenendo conto delle complesse esigenze dell’impervio stile, sono state eseguite con un riflessivo e sagace concetto realizzatore.

Le manifestazioni di plauso, dedicate dal numeroso pubblico al maestro Tacchetti e ai suoi eccellenti collaboratori, sono state vive e calorose.

Prima del concerto il maestro Giuseppe de Marzi ha precisato la figura del maestro contemporaneo separandolo polemicamente dall’immagine banale del musicante “dal mondo dei consumi”. Ha inoltre analizzato in termini estetici l’opera del maestro Tacchetti. [G. P.]”

Anche il Gazzettino, in data 17 giugno 1969, dedica un articolo (cui purtroppo manca la firma) al concerto del Canneti:

Vita Culturale

Musiche del vicentino Tacchetti eseguite all’Istituto Canneti

Natalino Tacchetti, vicentino, ha presentato parte della sua produzione musicale in un concerto tenuto nella sala ‘Pedrollo’ dell’Istituto musicale Canneti. Le musiche abbraccianti un arco di venti anni, hanno rivelato quanto questo valido musicista sia attento alle esperienze più attuali, sempre tenendosi però nell’ambito della sonorità strumentale, tralasciando perciò, e a ragione, certe trovate rumoristiche o elettroniche che i nuovi inventori di suoni tentano di inserire nel linguaggio moderno.

Tacchetti ha dimostrato di possedere solidissima base e armonica e contrappuntistica, servendosi di queste scienze per comunicare le sue ispirazioni a nuclei sonori, a strappi ritmici, a tratti elegiaci sostenuti sempre da poetica visione del linguaggio.

Dalla ‘Suite’ per organo, costruita secondo le esigenze dell’impiego liturgico e vincitrice anche di un concorso internazionale di musica sacra, al ‘Capriccio’ per solo flauto, sconcertante costruzione ricca di pregi sia stilistici che prettamente tecnico-musicali. Dalla ‘Elegia’ per violoncello e pianoforte, fortemente espressiva e melodicamente struggente, alla ‘Sonatina’ per pianoforte, costruita secondo la forma classica, ma ambientata nell’attuale mondo ritmico e armonico.

Il programma è proseguito con un ‘Preludio e Fuga’ per pianoforte, composizione solidissima e rivelatrice delle ultime positive esperienze del maestro. Hanno fatto seguito due ‘Liriche’ per voce di soprano e pianoforte, la prima ancora dentro le esperienze giovanili, la seconda già libera e capace di dimostrare la vera possibilità inventiva dell’autore. La ‘Melodia’ per corno e pianoforte, pur nella sua brevità, ha destato molto interesse per la ricerca sonora con suggestivi momenti d’eco.

Ha concluso la ‘Sonata’ per tre trombe, brillantissima e tematicamente molto congeniale agli strumenti usati, segno evidente della conoscenza tecnica che il maestro Tacchetti ha per gli strumenti che usa.

Il concerto, riuscitissimo per l’interesse destato, per il concorso di pubblico attento e plaudente, è stato realizzato grazie alla partecipazione di ottimi esecutori. […]”

Di seguito le foto di alcuni dei protagonisti del concerto, recuperate dall’archivio del maestro Tacchetti.

Vittorio Bolcato, organista e compositore, esegue la “Sonata per organo”

Il prof. Pierluigi Ellero al violoncello durante l’esecuzione dell'”Elegia”

Una giovanissima Linda Magaraggia al pianoforte durante l’esecuzione della “Sonatina”

Il maestro Tacchetti accompagna al pianoforte la soprano Vera Traldi Giacomin in una delle liriche per voce e pianoforte. Sullo sfondo, un tecnico del suono è impegnato nella registrazione del concerto, che purtroppo è andata perduta.

 

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