Composizioni – 6. Concerto al Patronato Leone XIII

Nel maggio del 1986 Tacchetti presenta un nuovo concerto di sue composizioni a Vicenza presso la sala del Patronato Leone XIII.

Cesare Galla è un rinomato giornalista e critico musicale vicentino che ancora oggi presenta  i più importanti concerti che si tengono presso il Teatro Comunale cittadino. Già redattore e caposervizio presso Il Giornale di Vicenza, sulle pagine della medesima testata così recensisce e racconta lo svolgersi della serata:

Al Patronato un concerto tutto con sue composizioni

Una serata dedicata a Tacchetti, il grande ottimista della musica

La serata-Tacchetti che si è svolta al Patronato nell’ambito dei saggi finali della scuola di musica è stata prima di tutto un’occasione di festa. Non poteva essere altrimenti, visto che il protagonista era lui, Natalino Tacchetti, un uomo che vive nella musica da sempre (e purtroppo gli anni passano, e fra non molto ci saranno da festeggiare le sue nozze d’oro col mondo dei suoni..), e da sempre con lo stesso atteggiamento di limpido ottimismo, di interesse divorante per ogni aspetto della materia prediletta.

Senza dubbio è un personaggio della musica a Vicenza, Tacchetti. Un personaggio particolare, forse anomalo adesso che le nuove leve stanno crescendo e cercano di bruciare le tappe. Lui non ha mai avuto ambizioni brucianti, ma non ha nemmeno mai rinunciato ad occuparsi di tutto quello che nell’ambito della musica attirava il suo interesse, anche se con questo suscitava la diffidenza di qualche addetto ai lavori (magari sospettoso che potesse togliergli il lavoro…).

Natalino Tacchetti è nato alla musica come suonatore di trombone, e non nasconde queste su “umili”origini (ma perché il trombone dovrebbe avere meno dignità del pianoforte o del violino?). Anzi, l’interesse per le formazioni bandistiche l’ha coltivato sempre, dopo, e non mancano complessi, nella provincia di Vicenza, che devono le loro origini proprio al suo lavoro.

Subito dopo la guerra, contemporaneamente agli studi di composizione e pianoforte, girava per la provincia, faceva il “maestro itinerante” formando complessi di vario tipo. Molti ricordano ancora la sua figura asciutta e il gesto impetuoso nel dirigere [..].

Dopo quell’esperienza è arrivato l’insegnamento, in cui Tacchetti si è buttato a capofitto, iniziando contemporaneamente a studiare altre materie, come il latino e la filosofia, per accrescere la sua cultura personale. Ha insegnato alle medie, ha insegnato ai corsi di formazione per i professori delle medie, ha fondato a Vicenza l’Agimus, un’istituzione il cui valore formativo non sarà mai apprezzato abbastanza, ha insegnato canto, ha dato lezioni di composizione e di pianoforte, magari agli allievi del Canneti che solo con gli insegnanti “ufficiali” non ce la facevano ad andarne fuori.

Tutto questo , sempre con il suo incrollabile ottimismo, con la capacità di non aspirare a mete impossibili ma senza mai rinunciare a tuffarsi felice in qualsiasi branca della musica ne risvegliasse l’interesse. E anche la composizione, dunque. Coltivata a scopo didattico in qualche caso, altre volte semplicemente per il piacere di far musica con il saldo artigianato che gli deriva dalla guida di Arrigo Pedrollo , suo maestro a Milano.

Il concerto del Patronato ha proposto qualche scampolo dei suoi lavori, in un arco che va dal 1950 al 1985; c’era stata un’iniziativa analoga, in anni ormai lontani, al Canneti, ma non si era più ripetuta. E così quasi tutti i brani ascoltati l’altra sera (tranne un piccolo pezzo per flauto solo tratto dal balletto “Suite Fantastica”, andato in scena all’Olimpico nel 1967) avevano il sapore della novità. C’erano due Sonate per tromba e pianoforte (la seconda, del 1973, prevede anzi l’impiego di un trombino barocco) dalla semplice struttura bipartita e dal sapore vagamente arcaico; c’era una melodia per corno e pianoforte dalle frasi ampie e cantabili. C’erano una “Berceuse” per flauto e pianoforte, con lo strumento a fiato in tessitura acuta (ma senza durezze), e un Capriccio per flauto solo di impronta virtuosistica.

E poi i “Ritagli di tempo”, venti invenzioni a due voci per pianoforte trascritte per flauto, clarinetto e fagotto, altrettanti esempi (a scopo didattico, appunto) di forme e linguaggi, dodecafonia compresa. E ancora il Corale, Preludio e Fuga per quattro strumenti a fiato (dove il tema della fuga è insolitamente marcato ritmicamente), e soprattutto “La vita”, una lirica per soprano e pianoforte su testo di Annalisa Conte, una giovane uccisa dal male del secolo a 34 anni.

“Il testo deve avermi ispirato, perché contrariamente al solito ho buttato giù la musica di getto”, ha spiegato candidamente Tacchetti, confessando implicitamente il travaglio che deve essergli abituale nello scrivere. E’ una lirica in cui la linea vocale è sinuosa e qua e là spezzata, intensa, a volte capace di accensioni espressive subitanee e forti. L’ha ben interpretata Manuela Matteazzi, giovane soprano dal timbro sapidamente chiaroscurale. Con lei, impeccabili protagonisti della serata sono stati il flautista Giuseppe Dal Bianco, il trombettista Alessandro Pretto e l’ensamble di Vicenza, formato da Antonio Vivian flauto, Paolo Fontolan oboe, Francesco Guiotto clarinetto, Domenico Faccin fagotto e Andrea Piccolo corno.

Alla fine, applausi convinti per tutti, ma soprattutto, caldissimi, per Natalino Tacchetti, che ha fornito l’accompagnamento pianistico quando necessario. Un applauso che suonava con un abbraccio, tanto che Natalino Tacchetti si è commosso. Non poteva essere altrimenti.

Cesare Galla”

Il 30 maggio 1986 il maestro Giuliano Fracasso, noto musicista vicentino ex allievo di Tacchetti, spedisce una lettera al suo ex insegnante, prendendo come spunto proprio l’ultimo concerto di sue composizioni:

“Gent.mo Maestro Natalino Tacchetti,

voglio congratularmi con lei per la presentazione in concerto delle Sue composizioni e per il giusto risalto nell’articolo del Giornale di Vicenza, dato da Cesare Galla.

Lei è stato ed è tuttora un pilastro nella cultura musicale non solo vicentina, e sono orgoglioso di essere stato Suo allievo. Continui, e lei sarà sempre un faro luminoso per le nuove generazioni.

Un abbraccio,

Giuliano Fracasso”

 

A.GI.MUS

Tacchetti fonda la sezione vicentina dell’A.GI.MUS (Associazione Giovanile Musicale, sotto il patronato del Ministero della Pubblica Istruzione) nel 1966, anno in cui è anche insegnante di Educazione Musicale presso la Scuola Media Leonardo Da Vinci, in Contrà Riale a Vicenza. In qualità di presidente, attraverso l’AGIMUS Tacchetti si prefigge l’obiettivo di diffondere l’interesse e la passione per la musica tra i giovani, facendo leva su un fitto calendario di concerti e incontri musicali che si tengono prevalentemente il sabato pomeriggio presso l’Istituto Musicale F. Canneti. Per l’organizzazione e la gestione dell’associazione, Tacchetti si avvale del supporto di preziosi collaboratori, in particolare della Prof. Maria Pia Pasoli, diplomata in Paleografia Musicale all’Università di Parma, e del Rag. Mario Padoan in qualità di tesoriere dell’associazione.

Racconta Linda Magaraggia, allora allieva del M° Tacchetti ed ex insegnante di pianoforte al Conservatorio Pollini di Padova:”Ogni sabato c’erano concerti con nomi importanti del panorama musicale locale e nazionale. Mio padre mi raccomandava sempre:”Non devi mai avere paura di nulla, l’importante è che non fai del male a nessuno!”, e così chiesi al maestro se potevo avere un contatto più diretto con il pubblico per vincere la mia ritrosia a confrontarmi con le persone. Al che lui mi disse subito:”Non preoccuparti, fanciulla: se ti fa piacere, puoi tranquillamente presentare qualche concerto!”. E così mi ritrovai a presentare svariati spettacoli davanti ad una platea gremita.

Oltre a questo, mi ero offerta di aiutare ad affiggere i manifesti con il programma dei concerti alle vetrine dei negozi del centro storico. A volte i titolari erano disponibili, altre non capivano (o non volevano capire) di cosa si trattasse e si rifiutavano, e non c’era verso di fargli cambiare idea! All’epoca la sensibilità per la musica era bassa: in città non c’era ancora un Conservatorio e i concerti si contavano sulle dita di una mano. L’AGIMUS nel tempo è riuscita a cambiare lo stato delle cose, e quei sabati musicali avvicinarono molti ragazzi alla musica riscuotendo un larghissimo consenso. “

Anche Giuseppina Tacchetti, figlia di Natalino, si adoperava per l’associazione:”Ricordo che, assieme ad altri ragazzi,  vendevamo le tessere associative per l’intera stagione o per i singoli concerti nell’atrio dell’auditorium Canneti.  Poi io con un amico facevamo delle lunghe passeggiate nella zona del quartiere di San Felice per affiggere i manifesti con il programma.  In pratica ci si divideva le zone per cercare di coprire la maggior parte della città e dei quartieri limitrofi.”

Inizia così nel 1966 l’attività musicale dell’AGIMUS a Vicenza. Il pieghevole relativo al “Calendario delle manifestazioni” per la stagione inaugurale riporta a fondo pagina:

“L’A.GI.MUS inizia oggi la sua attività nella nostra Provincia, con la fiduciosa speranza di offrire ai suoi giovani amici, insieme a buona musica, pomeriggi di lieto ascolto ed occasioni di spirituale affinamento.”

Pieghevole relativo al Calendario delle Manifestazioni del 1966, anno di fondazione dell’A.GI.MUS

 

Nel programma redatto da Tacchetti spiccano alcune lezioni (“Ritmo e forme della musica“, “La Melodia“, “L’Armonia“, “Il timbro“) tenute dal Wolfango Dalla Vecchia, nome di spicco del panorama musicale del tempo, organista e compositore, già titolare della cattedra di Composizione al Conservatorio di Venezia e successivamente direttore al Conservatorio Pollini di Padova, nonché fondatore del Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Si segnala inoltre un “Concerto d’Organo” eseguito dal M° Bepi De Marzi, fondatore e direttore del coro dei Crodaioli – nonché diplomato in pianoforte con il M° Tacchetti -. Di seguito il programma completo della stagione 1966/67.

Programma del 1966, primo anno di vita dell’A.GI.MUS

Una curiosità: lo stesso M° Wolfango Dalla Vecchia, tra il 1971 e il 1976, avvierà proprio a Vicenza, presso l’Istituto Musicale Canneti, un ciclo di Seminari internazionali di studi e ricerche sul Linguaggio Musicale cui parteciperanno nomi del calibro di Stockhausen, Kagel, Berio, Ferneyhough e Nono (fonte: Diastema Studi e Ricerche).

L’anno successivo un altro ricco programma di concerti caratterizza la nuova stagione. Il fronte del pieghevole di presentazione per l’anno 1967/68 si presenta con una bella grafica riportante un pianoforte stilizzato:

Fronte del pieghevole per la stagione 1967/68 dell’A.GI.MUS

 

Nel programma spicca il concerto del 2 dicembre 1967 con i “Crodaioli” diretti dal M° Bepi De Marzi, nonché due ulteriori lezioni del M° Dalla Vecchia: “Commemorazione Monteverdiana: connubio voci e strumenti” e “Commemorazione Rossiniana“.  Nel programma inoltre sono inserite due “conversazioni con audizione illustrativa” del M° Tacchetti: “Dai classici ai romantici” e “La musica a programma“. Di seguito il programma completo.

Interno del pieghevole con il programma per la stagione 1968/69. Sono evidenziati con matita rossa i due interventi di Tacchetti in programma.

 

Di seguito invece la copertina del pieghevole per l’anno successivo, 1968/69:

Fronte del pieghevole per la stagione A.GI.MUS 1968-69

 

In questo terzo anno spiccano alcuni interessanti concerti per pianoforte, con interpreti anche stranieri, oltre ad altre due lezioni/incontro di Tacchetti su “Come ascoltare la musica” e “La voce” (quest’ultima con il supporto dell’insegnante di canto Sig.ra Elena Fava Ceriati, storica voce lirica vicentina nonché insegnante presso il Conservatorio Cesare Pollini di Padova).  Interessanti anche le conversazioni su”Espressionismo e dodecafonia” e sulle “Avanguardie musicali” con la Prof.ssa Maria Pia Pasoli. Di seguito il programma completo.

Programma per la stagione 1968-69

 

Non potendo riportare tutti i concerti eseguiti nei vari anni (anche perché molti volantini di programma sono andati purtroppo perduti), se ne illustra a titolo di esempio uno relativo al concerto tenutosi il 19 aprile del 1969:

 

Da notare, in questo programma, l’intervento del M° Italo Stella con il “Piccolo Coro di voci bianche”  e con la “libera trascrizione a 3 voci” de “La leggenda del Piave“, oltre al “Canto di Gloria” di Nino Rota con la scuola di canto della Prof. Elena Fava Ceriati.

 

Con l’ingresso nel nuovo decennio, l’A.GI.MUS continua a svolgere la sua attività riscuotendo sempre maggior successo. Una particolare testimonianza di come l’associazione continua a muoversi nel tessuto musicale cittadino dei primi anni ’70, ci giunge dal maestro Carmine Carrisi, allievo di Tacchetti e già direttore del Conservatorio G. B. Martini di Bologna:

“Quando sono arrivato a Vicenza, nel 1970, provenivo dal Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e mi trovavo in difficoltà, non sapendo a chi rivolgermi per la prosecuzione dei miei studi. Chiesi informazioni, e tutti mi indicarono nel M° Tacchetti la persona più adatta. Da quel momento ho seguito il maestro in ogni suo passo,  ed oltre allo studio è iniziato un importante periodo di collaborazione. Per l’AGIMUS in particolare ho lavorato dal 1972. Il maestro si sforzava di chiamare quanti più giovani possibili alla musica con gli incontri del sabato pomeriggio, e ricordo che il mio primo concerto in assoluto è stato un concerto per pianoforte tenuto proprio per l’AGIMUS. Il maestro Tacchetti riversava grande entusiasmo in tutte le iniziative, sia a livello musicale che organizzativo e talvolta, in caso di necessità, ci chiedeva la disponibilità a rimanere al bancone d’ingresso prima del concerto per la vendita dei biglietti! Poi, una volta entrati in sala, ci incoraggiava e tranquillizzava in modo da avere lo spirito giusto per affrontare al meglio la nostra esibizione.

Per quanto mi riguarda, avevo messo a disposizione la mia automobile per portare ai concerti il maggior numero possibile di ragazzi, in particolare della scuola media perché lui teneva moltissimo ai più giovani, e così andavo a Monteviale, a Bolzano Vicentino e in altri comuni limitrofi: prendevo i ragazzi e li portavo al concerto. Questo nel tempo ha entusiasmato la città, e pian piano siamo riusciti ad avere un certo tipo di pubblico, sempre perlopiù giovanissimo. Ad un certo punto il nome AGIMUS rappresentava un tale richiamo che le scuole stesse iniziarono ad allestire dei pulmann per permettere a intere schiere di ragazzi di partecipare ai concerti.

Fu questa un’iniziativa molto importante per Vicenza dal momento che l’AGIMUS era a conti fatti l’unica associazione in grado di promuovere la buona musica in città, e il maestro Tacchetti si è dedicato sempre alla sua «creatura» con infinita passione, dedizione, entusiasmo e con grande competenza.”

L’AGIMUS continua così la sua attività di concerti e lezioni per la prima metà degli anni ’70, rimanendo un punto di riferimento unico nel suo genere nel panorama musicale cittadino.  Ricorda ancora Carrisi:

“Successivamente – altro aspetto importante per il quale devo molto a Tacchetti – il maestro non solo ha collaborato, ma mi ha proprio incoraggiato a fondare la Libera Scuola di Musica, che poi è diventata Gioventù Musicale e successivamente Accademia Musicale del Veneto. Il primo anno, 1975/76 – c’era anche la prof.ssa Linda Magaraggia come insegnante -, il M° Tacchetti ci ha supportato come «consulente musicale», e quando il tempo a disposizione glielo permetteva teneva lezioni per la scuola. Dava tutti i suggerimenti possibili e immaginabili non solo per la musica ma anche per l’organizzazione di manifestazioni musicali: era maestro anche in questo! E così, oltre ad essere stato mio insegnante quando sono arrivato a Vicenza, è stato poi insegnante anche di mio figlio Matteo – che è stato tenuto a battesimo proprio dal M° Tacchetti! – che poi si è diplomato in violino. Questo per sottolineare che c’erano grandi stima e affetto reciproci, e che c’è una tradizione di suoi ex studenti, compreso il sottoscritto, che grazie a lui ha ottenuto grandi risultati”.

Di fatto l’A.GI.MUS continuerà ad esistere fino agli anni 2000 e sotto la sua egida molti altri incontri e conferenze saranno organizzati a Vicenza e provincia, seppur in forma più ridotta e nei luoghi più diversi (circoli culturali, biblioteche, scuole, etc.). Parallelamente, verso la metà degli ’70 – come già ricordato da Carrisi nell’intervento precedente – nasce la Libera Scuola di Musica, che tuttavia si configura maggiormente e proprio come scuola, piuttosto che come strumento di diffusione musicale. L’obiettivo – come scrive Cesare Galla nel libriccino “1975/6 – 2015/16 – 40 anni di Note” – è quello di “portare l’educazione musicale fuori dalle allora asfittiche mura della scuola dell’obbligo e oltre l’austera severità accademica dei conservatori”. Alla fine degli anni ’70 le idee stanno cambiando, e l’A.GI.MUS ha dato il suo contributo verso una nuovo modo di diffusione e di fruizione della musica.