Collaboratore pianistico (e un ricordo di Marcella Pobbe)

Natalino Tacchetti dimostra interesse per lo studio del pianoforte fin dagli anni dell’Accademia a Roma. Nell’ultimo periodo di guerra infatti, quando entra a far parte dell'”orchestrina”, Gina scrive in una lettera di risposta a Natalino:”Sento pure che il trombone non ce l’hai ancora perché non si decidono a mandarti a Roma, ma che a te non importa più di tanto perché ora nell’orchestrina ci sei come pianista, e hai maggiore soddisfazione.“.

Successivamente, quando Gina e Natalino appena sposati si ritrovano a Torno sul Lago di Como presso l’Accademia di Musica, Natalino si sposta quotidianamente in bicicletta a Como per ricevere lezioni di pianoforte.

Terminata la guerra, dopo aver conseguito il diploma in Alta Composizione presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano nel luglio 1948 sotto la guida del maestro Arrigo Pedrollo, Tacchetti si diploma in pianoforte presso l’Istituto musicale “Cesare Pollini” di Padova – diretto dallo stesso Pedrollo – nel 1952.

Da quel momento, e fino a pochi mesi prima della morte, Tacchetti insegnerà pianoforte presso il suo studio ad allievi di tutte le età, accompagnerà cantanti, organizzerà concerti in cui egli stesso siederà al pianoforte, e sarà ingaggiato in concerti organizzati da terzi con il ruolo di collaboratore pianistico.

Una delle attività che Tacchetti predilige è quella di scovare notizie e aneddoti su personaggi legati al panorama musicale nazionale e locale, per poi riproporli sotto forma di articoli da pubblicare sulle diverse testate locali, e in special modo su “Il Giornale di Vicenza”. Uno dei suddetti articoli risulta particolarmente interessante dal momento che non solo fornisce indicazioni sul periodo in cui Tacchetti inizia a collaborare come pianista, ma riporta anche alcuni episodi del suo rapporto professionale con Marcella Pobbe – soprano vicentina di fama internazionale -, oltre a tratteggiare uno spaccato della vita musicale vicentina e dei suoi principali protagonisti sul finire degli anni ’40.

L’articolo, intitolato:”Il ricordo di Tacchetti ‘Quando la Pobbe era allieva della Fava’”, è scritto trenta giorni dopo la morte di Marcella Pobbe, avvenuta a Milano il 17 giugno del 2003, e trae spunto dalla fotografia, di proprietà di Tacchetti, riportata di seguito.

Una foto d’epoca, con ogni probabilità del 1948. Fra gli allievi della scuola di canto di Elena Fava Ceriati (seduta al centro, con alla sua sinistra il maestro accompagnatore al pianoforte Natalino Tacchetti, allora ventisettenne), Marcella Pobbe è in piedi sulla destra, indicata dall’ovale.

 

“Povera Marcella, scomparsa un mese fa! Scomparsa in un modo che sa di mistero, nella solitudine più assoluta, senza nulla chiedere. Quanti ricordi in quella casa di Ponte San Michele dove abitava anche Neri Pozza. In quella casa c’era la scuola di canto della dolcissima cantante Elena Fava Ceriati e con essa, nel 1946, la Pobbe iniziò lo studio del bel canto.

La guerra era finita da un anno e la signora Ceriati cercava un pianista accompagnatore. Fui prescelto (non ricordo come) e così iniziai una interessante esperienza.  La foto, che si può definire storica, ritrae la signora Fava con il suo magrissimo accompagnatore (allora avevo i baffetti) e la schiera degli allievi che la circonda. Fra questi primeggia, guardando in alto a destra, la bella figura di Marcella Pobbe, con alla sua sinistra il baritono Rino Zanini e alla sua destra il tenore Aldo Abolafio.

Poiché sul retro della foto non c’è la data, devo dedurre, da un programma di un saggio di canto che ha avuto luogo nella sala del Palazzo Serini di via SS. Apostoli (e anche qui manca la data), che siamo nel 1948. Nel programma in oggetto, così è presentata la Pobbe:”MARCELLA POBBE PERAZZINI – Soprano (4° corso)”. Era sposata e si era trasferita a Pesaro per studiare in quel conservatorio sotto la guida di Rinalda Pavoni Giuli. E’ facile pensare che sia salita a Vicenza per dare lustro al saggio di canto della sua prima insegnante. Inizierà la sua sfolgorante carriera nel 1949 vincendo uno dei primi concorsi di Spoleto, debuttando nella parte di Margherita nel Faust di Gounod.

Quando alla fine degli anno Settanta la voce non sarà più quella di prima, la vedremo spesso a Vicenza dove aveva un appartamento in via Gasparella. Nello stesso stabile abita un figlio della signora Fava Ceriati, il dott. Lionello Fava. A Vicenza non ha mai avuto il pianoforte e perciò, quando aveva necessità di esercitare la sua voce, di ripassare il suo repertorio cameristico, di ascoltare qualche giovane cantante che chiedeva un’audizione, chiedeva la mia collaborazione. Destino vuole che fossimo vicini di casa, perché la mia abitazione di fine Corso Padova confina con le sbarre della ferrovia (ora c’è il sottopassaggio) e subito dopo c’è il sottocavalcavia che conduce rapidamente in via Gasparella.

Vent’anni circa di collaborazione; vent’anni di pazienza, e siccome ne avevo tanta, non mancava quasi mai. Solo una mattina uscimmo dai gangheri ambedue. L’episodio che sto per narrare mi è venuto in mente leggendo il recente articolo dal titolo:”La Pobbe giapponese”. Quel fatidico mattino feci vedere a Marcella il libro, che avevo appena acquistato, di Renzo Allegri, dal titolo:”Il prezzo del successo: trenta cantanti raccontano la loro storia”. Edizione Rusconi, prima edizione marzo 1983. Vi figurano la Ricciarelli, la Terrani, Cecilia Gasdia, Maria Chiara, ma il nome Pobbe è assente.

Andò su tutte le furie. Cominciammo a provare e a un certo punto si fermò e scattò:”Maestro, ma lei non è capace di accompagnare, il mio maestro di Milano è più bravo!”. La pregai di partire immediatamente per Milano e di raggiungere al più presto il suo maestro. Dopo breve tempo mi chiese un appuntamento. Quando la rividi le chiesi come mai fosse tornata, dal momento che mi aveva giudicato non all’altezza del mio compito. Al che mi rispose:”Perché lei è uno dei pochi che sanno trasportare a prima vista” (repentino cambiamento di tonalità).

Povera Marcella, nel corso di vent’anni abbiamo anche riso e conversato amabilmente. Lo scorso anno (2002, n.d.r.) incontrandomi in contrà S. Barbara mi hai detto:”Caro maestro, siamo gli unici due superstiti di una Vicenza musicale d’altri tempi”. Non sapevo che era della mia stessa classe. In un’intervista del luglio 1990 di Antonio Stefani, la Pobbe così concluse:”Goffredo Parise non ha voluto nemmeno che le sue spoglie riposassero a Vicenza. Ebbene, io invece pretendo una sepoltura nel ‘famedio’ del cimitero monumentale, tra i cittadini illustri. E sopra la tomba esigo una statua che mi immortali nel personaggio di Desdemona. Che ne dice se la facciamo eseguire da Nereo Quagliato?”

Ecco Marcella: il tuo desiderio è stato in parte esaudito. Ma quanti musicisti ti hanno accompagnata all’ultima dimora? Nessuno, solo chi scrive.”

Dal precedente articolo deduciamo quindi che fin dai primi anni del dopoguerra Tacchetti frequenta i “salotti musicali” cittadini come pianista accompagnatore di cantanti lirici. Successivamente organizzerà e accompagnerà al pianoforte un tale numero di concerti che inevitabilmente se ne è perso il conto. Di seguito quindi, a titolo di esempio, si riportano alcune delle locandine in cui Tacchetti compare come accompagnatore pianista, e spesso come direttore artistico, sottolineando tuttavia che rappresentano solo una minima parte dell’attività concertistica svolta negli anni, dal momento che gran parte delle locandine e brochures sono andate perdute, o sono ancora in attesa di essere rinvenute e catalogate.

Si inizia quindi dall’immediato dopoguerra quando, evidentemente per legami intrecciati durante gli anni dell’Accademia Musicale di Como, Tacchetti ritorna più volte nella città del lago per alcuni concerti in cui compare come accompagnatore al pianoforte. Di seguito si riporta la locandina di un concerto tenuto nel 1949 a Como con il soprano Vera Traldi – con la quale terrà concerti anche a Vicenza -.

Locandina del concerto lirico del 22 aprile 1949 tenuto a Como con il soprano Vera Traldi. Si noti il nome di Tacchetti al pianoforte che, stampato erroneamente, risulta corretto a mano!

Una curiosità riguarda gli sponsor che, seppur a guerra appena terminata, erano comunque già pronti a sostenere concerti e spettacoli, come si deduce dal retro della stessa locandina in cui i “Magazzini Riuniti Milanesi” pubblicizzano i loro prodotti!

Retro della locandina del concerto, con lo sponsor che pubblicizza i propri prodotti. Da notare, soprattutto oggi che le cifre per i numeri telefonici sembrano non bastare mai, il numero di telefono 33-49!

 

A distanza di poche settimane, Tacchetti accompagnerà al pianoforte Vera Traldi in occasione di un secondo concerto lirico, questa volta presso la Sala Morone della Cattedra Francescana (chiesa di San Bernardino) a Verona. Di seguito il programma.

Programma del concerto lirico con il soprano Vera Traldi e Tacchetti al pianoforte. Da notare la disponibilità di un pianoforte gran coda Bechstein messo a disposizione dalla ditta Zecchini di Verona, tuttora in attività.

 

A scopo benefico – come spesso accade – risultano i concerti in cui Tacchetti compare come accompagnatore al pianoforte, riportati nelle due successive locandine . La prima si riferisce ad un concerto tenuto per il Circolo Ricreativo Assistenziale Postelegrafonici di Vicenza, risalente al 1948 (come aggiunto a mano dallo stesso Tacchetti nel programma di sala):

Locandina del concerto a favore del “Circolo Ricreativo Assistenziale Postelegrafonici” del 16 dicembre 1948, in cui Tacchetti è al pianoforte.

 

La seconda locandina invece è relativa ad un concerto lirico “Pro Asilo Infantile”, tenutosi a Recoaro nel 1953. Il fatto che questo spettacolo sia rappresentato a Recoaro riveste una particolare importanza, se si considera che proprio le Fonti Centrali di Recoaro saranno a lungo la sede di un gran numero di concerti lirici (opera ed operetta) che Tacchetti organizzerà negli anni a venire, fino alla fine degli anni ’80, e per i quali rivestirà il doppio ruolo di direttore artistico e di pianista accompagnatore. Di seguito si riporta il programma del 1953, oltre ad alcune fotografie di anni più recenti in cui Tacchetti è immortalato al pianoforte e al termine dello spettacolo, proprio in occasione di un concerto tenuto presso le Fonti Centrali di Recoaro nel 1966.

Concerto lirico del 1953 Pro Asilo Infantile

 

Concerto del luglio 1966 presso il salone delle Fonti Centrali di Recoaro. Tacchetti è di spalle al pianoforte.

 

Applausi alla conclusione del concerto. Tacchetti è al centro, tra i cantanti che ricevono i fiori e salutano il pubblico.

 

Sempre al 1966 risale la brochure di un altro concerto che Tacchetti organizza e accompagna ancora una volta al pianoforte per il Gruppo Artistico Corale “Aureliano Pertile”, questa volta presso l’Auditorium Canneti di Vicenza.

Fronte del programma di sala del concerto organizzato per il Gruppo Artistico Corale “Aureliano Pertile” di Vicenza, in cui Tacchetti compare come direttore artistico e accompagnatore pianistico.

 

Aureliano Pertile, nato a Montagnana nel 1885, fu uno dei più famosi tenori italiani, e debuttò in Martha il 16 febbraio 1911 proprio a Vicenza al Teatro Eretenio (prima che fosse abbattuto dai bombardamenti alleati del 1944). Il gruppo Aureliano Pertile sul retro della locandina così si presenta:

“Il Gruppo Artistico Corale ‘A. Pertile’ Città di Vicenza è sorto fin dalla prima Guerra Mondiale 1915-1918, allora con la denominazione “MARMITTA”, e sempre animò la passione e la concorde volontà di tutti i componenti il precipuo intento di far vivere le splendide musiche del periodo aureo del melodramma.”

Presentazione del gruppo artistico corale “A. Pertile, Città di Vicenza

Di seguito il programma del concerto:

Programma del concerto del 16 giugno 1966, organizzato per il gruppo Aureliano Pertile con Tacchetti al pianoforte

 

Come già evidenziato precedentemente, tantissimi altri concerti hanno visto Tacchetti nel ruolo di pianista accompagnatore. Se in futuro si ritroveranno altre locandine, in particolare relative all’importante periodo legato agli spettacoli a Recoaro, verranno senz’altro aggiunte a quelle fin qui elencate.

A.GI.MUS

Tacchetti fonda la sezione vicentina dell’A.GI.MUS (Associazione Giovanile Musicale, sotto il patronato del Ministero della Pubblica Istruzione) nel 1966, anno in cui è anche insegnante di Educazione Musicale presso la Scuola Media Leonardo Da Vinci, in Contrà Riale a Vicenza. In qualità di presidente, attraverso l’AGIMUS Tacchetti si prefigge l’obiettivo di diffondere l’interesse e la passione per la musica tra i giovani, facendo leva su un fitto calendario di concerti e incontri musicali che si tengono prevalentemente il sabato pomeriggio presso l’Istituto Musicale F. Canneti. Per l’organizzazione e la gestione dell’associazione, Tacchetti si avvale del supporto di preziosi collaboratori, in particolare della Prof. Maria Pia Pasoli, diplomata in Paleografia Musicale all’Università di Parma, e del Rag. Mario Padoan in qualità di tesoriere dell’associazione.

Racconta Linda Magaraggia, allora allieva del M° Tacchetti ed ex insegnante di pianoforte al Conservatorio Pollini di Padova:”Ogni sabato c’erano concerti con nomi importanti del panorama musicale locale e nazionale. Mio padre mi raccomandava sempre:”Non devi mai avere paura di nulla, l’importante è che non fai del male a nessuno!”, e così chiesi al maestro se potevo avere un contatto più diretto con il pubblico per vincere la mia ritrosia a confrontarmi con le persone. Al che lui mi disse subito:”Non preoccuparti, fanciulla: se ti fa piacere, puoi tranquillamente presentare qualche concerto!”. E così mi ritrovai a presentare svariati spettacoli davanti ad una platea gremita.

Oltre a questo, mi ero offerta di aiutare ad affiggere i manifesti con il programma dei concerti alle vetrine dei negozi del centro storico. A volte i titolari erano disponibili, altre non capivano (o non volevano capire) di cosa si trattasse e si rifiutavano, e non c’era verso di fargli cambiare idea! All’epoca la sensibilità per la musica era bassa: in città non c’era ancora un Conservatorio e i concerti si contavano sulle dita di una mano. L’AGIMUS nel tempo è riuscita a cambiare lo stato delle cose, e quei sabati musicali avvicinarono molti ragazzi alla musica riscuotendo un larghissimo consenso. “

Anche Giuseppina Tacchetti, figlia di Natalino, si adoperava per l’associazione:”Ricordo che, assieme ad altri ragazzi,  vendevamo le tessere associative per l’intera stagione o per i singoli concerti nell’atrio dell’auditorium Canneti.  Poi io con un amico facevamo delle lunghe passeggiate nella zona del quartiere di San Felice per affiggere i manifesti con il programma.  In pratica ci si divideva le zone per cercare di coprire la maggior parte della città e dei quartieri limitrofi.”

Inizia così nel 1966 l’attività musicale dell’AGIMUS a Vicenza. Il pieghevole relativo al “Calendario delle manifestazioni” per la stagione inaugurale riporta a fondo pagina:

“L’A.GI.MUS inizia oggi la sua attività nella nostra Provincia, con la fiduciosa speranza di offrire ai suoi giovani amici, insieme a buona musica, pomeriggi di lieto ascolto ed occasioni di spirituale affinamento.”

Pieghevole relativo al Calendario delle Manifestazioni del 1966, anno di fondazione dell’A.GI.MUS

 

Nel programma redatto da Tacchetti spiccano alcune lezioni (“Ritmo e forme della musica“, “La Melodia“, “L’Armonia“, “Il timbro“) tenute dal Wolfango Dalla Vecchia, nome di spicco del panorama musicale del tempo, organista e compositore, già titolare della cattedra di Composizione al Conservatorio di Venezia e successivamente direttore al Conservatorio Pollini di Padova, nonché fondatore del Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Si segnala inoltre un “Concerto d’Organo” eseguito dal M° Bepi De Marzi, fondatore e direttore del coro dei Crodaioli – nonché diplomato in pianoforte con il M° Tacchetti -. Di seguito il programma completo della stagione 1966/67.

Programma del 1966, primo anno di vita dell’A.GI.MUS

Una curiosità: lo stesso M° Wolfango Dalla Vecchia, tra il 1971 e il 1976, avvierà proprio a Vicenza, presso l’Istituto Musicale Canneti, un ciclo di Seminari internazionali di studi e ricerche sul Linguaggio Musicale cui parteciperanno nomi del calibro di Stockhausen, Kagel, Berio, Ferneyhough e Nono (fonte: Diastema Studi e Ricerche).

L’anno successivo un altro ricco programma di concerti caratterizza la nuova stagione. Il fronte del pieghevole di presentazione per l’anno 1967/68 si presenta con una bella grafica riportante un pianoforte stilizzato:

Fronte del pieghevole per la stagione 1967/68 dell’A.GI.MUS

 

Nel programma spicca il concerto del 2 dicembre 1967 con i “Crodaioli” diretti dal M° Bepi De Marzi, nonché due ulteriori lezioni del M° Dalla Vecchia: “Commemorazione Monteverdiana: connubio voci e strumenti” e “Commemorazione Rossiniana“.  Nel programma inoltre sono inserite due “conversazioni con audizione illustrativa” del M° Tacchetti: “Dai classici ai romantici” e “La musica a programma“. Di seguito il programma completo.

Interno del pieghevole con il programma per la stagione 1968/69. Sono evidenziati con matita rossa i due interventi di Tacchetti in programma.

 

Di seguito invece la copertina del pieghevole per l’anno successivo, 1968/69:

Fronte del pieghevole per la stagione A.GI.MUS 1968-69

 

In questo terzo anno spiccano alcuni interessanti concerti per pianoforte, con interpreti anche stranieri, oltre ad altre due lezioni/incontro di Tacchetti su “Come ascoltare la musica” e “La voce” (quest’ultima con il supporto dell’insegnante di canto Sig.ra Elena Fava Ceriati, storica voce lirica vicentina nonché insegnante presso il Conservatorio Cesare Pollini di Padova).  Interessanti anche le conversazioni su”Espressionismo e dodecafonia” e sulle “Avanguardie musicali” con la Prof.ssa Maria Pia Pasoli. Di seguito il programma completo.

Programma per la stagione 1968-69

 

Non potendo riportare tutti i concerti eseguiti nei vari anni (anche perché molti volantini di programma sono andati purtroppo perduti), se ne illustra a titolo di esempio uno relativo al concerto tenutosi il 19 aprile del 1969:

 

Da notare, in questo programma, l’intervento del M° Italo Stella con il “Piccolo Coro di voci bianche”  e con la “libera trascrizione a 3 voci” de “La leggenda del Piave“, oltre al “Canto di Gloria” di Nino Rota con la scuola di canto della Prof. Elena Fava Ceriati.

 

Con l’ingresso nel nuovo decennio, l’A.GI.MUS continua a svolgere la sua attività riscuotendo sempre maggior successo. Una particolare testimonianza di come l’associazione continua a muoversi nel tessuto musicale cittadino dei primi anni ’70, ci giunge dal maestro Carmine Carrisi, allievo di Tacchetti e già direttore del Conservatorio G. B. Martini di Bologna:

“Quando sono arrivato a Vicenza, nel 1970, provenivo dal Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e mi trovavo in difficoltà, non sapendo a chi rivolgermi per la prosecuzione dei miei studi. Chiesi informazioni, e tutti mi indicarono nel M° Tacchetti la persona più adatta. Da quel momento ho seguito il maestro in ogni suo passo,  ed oltre allo studio è iniziato un importante periodo di collaborazione. Per l’AGIMUS in particolare ho lavorato dal 1972. Il maestro si sforzava di chiamare quanti più giovani possibili alla musica con gli incontri del sabato pomeriggio, e ricordo che il mio primo concerto in assoluto è stato un concerto per pianoforte tenuto proprio per l’AGIMUS. Il maestro Tacchetti riversava grande entusiasmo in tutte le iniziative, sia a livello musicale che organizzativo e talvolta, in caso di necessità, ci chiedeva la disponibilità a rimanere al bancone d’ingresso prima del concerto per la vendita dei biglietti! Poi, una volta entrati in sala, ci incoraggiava e tranquillizzava in modo da avere lo spirito giusto per affrontare al meglio la nostra esibizione.

Per quanto mi riguarda, avevo messo a disposizione la mia automobile per portare ai concerti il maggior numero possibile di ragazzi, in particolare della scuola media perché lui teneva moltissimo ai più giovani, e così andavo a Monteviale, a Bolzano Vicentino e in altri comuni limitrofi: prendevo i ragazzi e li portavo al concerto. Questo nel tempo ha entusiasmato la città, e pian piano siamo riusciti ad avere un certo tipo di pubblico, sempre perlopiù giovanissimo. Ad un certo punto il nome AGIMUS rappresentava un tale richiamo che le scuole stesse iniziarono ad allestire dei pulmann per permettere a intere schiere di ragazzi di partecipare ai concerti.

Fu questa un’iniziativa molto importante per Vicenza dal momento che l’AGIMUS era a conti fatti l’unica associazione in grado di promuovere la buona musica in città, e il maestro Tacchetti si è dedicato sempre alla sua «creatura» con infinita passione, dedizione, entusiasmo e con grande competenza.”

L’AGIMUS continua così la sua attività di concerti e lezioni per la prima metà degli anni ’70, rimanendo un punto di riferimento unico nel suo genere nel panorama musicale cittadino.  Ricorda ancora Carrisi:

“Successivamente – altro aspetto importante per il quale devo molto a Tacchetti – il maestro non solo ha collaborato, ma mi ha proprio incoraggiato a fondare la Libera Scuola di Musica, che poi è diventata Gioventù Musicale e successivamente Accademia Musicale del Veneto. Il primo anno, 1975/76 – c’era anche la prof.ssa Linda Magaraggia come insegnante -, il M° Tacchetti ci ha supportato come «consulente musicale», e quando il tempo a disposizione glielo permetteva teneva lezioni per la scuola. Dava tutti i suggerimenti possibili e immaginabili non solo per la musica ma anche per l’organizzazione di manifestazioni musicali: era maestro anche in questo! E così, oltre ad essere stato mio insegnante quando sono arrivato a Vicenza, è stato poi insegnante anche di mio figlio Matteo – che è stato tenuto a battesimo proprio dal M° Tacchetti! – che poi si è diplomato in violino. Questo per sottolineare che c’erano grandi stima e affetto reciproci, e che c’è una tradizione di suoi ex studenti, compreso il sottoscritto, che grazie a lui ha ottenuto grandi risultati”.

Di fatto l’A.GI.MUS continuerà ad esistere fino agli anni 2000 e sotto la sua egida molti altri incontri e conferenze saranno organizzati a Vicenza e provincia, seppur in forma più ridotta e nei luoghi più diversi (circoli culturali, biblioteche, scuole, etc.). Parallelamente, verso la metà degli ’70 – come già ricordato da Carrisi nell’intervento precedente – nasce la Libera Scuola di Musica, che tuttavia si configura maggiormente e proprio come scuola, piuttosto che come strumento di diffusione musicale. L’obiettivo – come scrive Cesare Galla nel libriccino “1975/6 – 2015/16 – 40 anni di Note” – è quello di “portare l’educazione musicale fuori dalle allora asfittiche mura della scuola dell’obbligo e oltre l’austera severità accademica dei conservatori”. Alla fine degli anni ’70 le idee stanno cambiando, e l’A.GI.MUS ha dato il suo contributo verso una nuovo modo di diffusione e di fruizione della musica.